Lombardia, via libera al bilancio: oltre 30 miliardi di risorse e interventi mirati per la provincia di Varese

Sanità, infrastrutture, sicurezza del territorio e welfare al centro della manovra. Nessun aumento delle tasse per cittadini e imprese

MILANO – Dopo quattro giorni di intenso confronto in Aula, il Consiglio regionale ha approvato il bilancio della Lombardia, una manovra che mette in campo oltre 30 miliardi di euro e che si traduce in interventi concreti su tutto il territorio regionale, con ricadute significative anche per la provincia di Varese.

Sul fronte sanitario, la Regione ha stanziato più di 20 milioni di euro per il potenziamento dei presidi ospedalieri varesini, con investimenti diffusi e mirati. Previsti inoltre fondi per lo stralcio delle sanzioni sui mancati pagamenti dei ticket sanitari per oltre 25.000 lombardi, di cui quasi 4.000 residenti nella nostra provincia, e la richiesta al Governo di tornare alla validità annuale delle ricette, oggi limitata a sei mesi.

Capitolo sicurezza del territorio: sono in arrivo 4 milioni di euro destinati alla prevenzione del rischio idrogeologico in provincia di Varese, oltre a più di 10 milioni per strade e infrastrutture. Spazio anche a politiche sociali e sanitarie: finanziata la legge sulla celiachia, interventi per la prevenzione delle fibrosi polmonari e sostegno ai campi scuola per bambini diabetici, oltre a misure dedicate alle famiglie, agli anziani e alle attività educative e aggregative come campi estivi e iniziative negli oratori. Fondi anche per tradizioni, associazionismo locale, bande, folklore e realtà alpine.

Dal punto di vista finanziario, la Regione rivendica solidità e stabilità. Nessun aumento delle tasse per cittadini e imprese, pareggio di bilancio confermato e rating migliorato da Moody’s. Il bilancio regionale raggiunge i 34 miliardi nel 2026, di cui 24 destinati alla sanità.

Si tratta, nelle parole della maggioranza regionale, di una manovra che punta a coniugare rigore e capacità di investimento, sostenendo servizi essenziali, sviluppo economico, infrastrutture, formazione e diritto allo studio. Una programmazione che guarda al presente ma soprattutto al futuro, con un’attenzione particolare ai territori e ai bisogni concreti delle comunità locali.