BRUXELLES – Uno Stato membro dell’Unione Europea ha l’obbligo di riconoscere un matrimonio tra due cittadini dello stesso sesso legalmente contratto in un altro Paese dell’UE. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea, intervenendo sul caso di due cittadini polacchi che, sposatisi in Germania, avevano chiesto la trascrizione del loro certificato di matrimonio nel registro civile in Polonia.
Secondo la Corte, il rifiuto di tale trascrizione ostacolerebbe il diritto alla libera circolazione e soggiorno dei cittadini dell’Unione, violando così i principi fondamentali sanciti dal diritto europeo.
La decisione segna un passaggio significativo sul fronte del riconoscimento dei diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso e ribadisce che, nell’ambito dell’Unione, i vincoli giuridici assunti in uno Stato devono avere valore anche negli altri.













