Varese, la Lega e la battaglia sul bilancio. Bordonaro: “Dieci anni di fallimenti, il re è nudo”

Un'aula deserta e una montagna di emendamenti dell'opposizione. Aria pesante a Palazzo Estense: il Carroccio apre al dialogo in cambio di ascolto sulla sicurezza, ma intanto il segretario cittadino spara ad alzo zero su Galimberti e la maggioranza

VARESE – La Lega non fa un passo indietro sulla discussione per l’approvazione del bilancio del Comune di Varese. Anzi annuncia una dura battaglia, anche se ha dichiarato di essere aperta al dialogo con la maggioranza se fossero ascoltate le proprie proposte in materia di sicurezza.

Sul tema interviene, con la consueta verve non priva di brillantezza culturale, il segretario cittadino del Carroccio Marco Bordonaro con una nota che è un pesante J’accuse nei confronti dell’amministrazione Galimberti.

Iniziamo da una certezza: tra circa un anno e mezzo, Galimberti non sarà più sindaco di Varese, lasciando lo strascico di oltre dieci anni di fallimenti, gestione feudale, finto ascolto e finto dialogo coi cittadini. Segue una considerazione non ovvia: Il Consiglio Comunale non è un passacarte della giunta, ma il luogo dove si discute, si controlla, si corregge, ci si confronta. Oggi, quei 1500 emendamenti hanno ricordato che la democrazia non è un fastidio tecnico. Per tanti, troppi anni le opposizioni sono state sminuite ed umiliate, così come i tanti cittadini che questo sindaco non lo hanno mai votato. A Varese da oltre nove anni avanza una maggioranza compatta e acritica, fatta di “soldatini signorsì” blindata intorno al sindaco e lontanissima dai problemi reali dei cittadini. I risultati mancati parlano da soli: una città che perde pezzi, promesse che evaporano, progetti incompiuti ma tanti nodi stanno venendo finalmente al pettine. Max Weber scriveva che la politica è “un lento trapanare tavole dure”. Bene: in questi giorni, il trapano funziona eccome. Nel simbolo della Lega non c’è un cortigiano ma un guerriero – e la battaglia continuerà, anche con la Lega tutta sola a fare opposizione dura a Galimberti – finché non verranno accolte proposte serie su sicurezza, anziani, promozione del territorio. Intanto, questa giunta blocca i lavori del Consiglio pur di non stanziare fondi su partite fondamentali. Per la prima volta qualcosa, però, si è incrinato.  La maggioranza ha approvato alcuni emendamenti delle opposizioni, sperando di spaccarla ed addolcirla. É un indicatore che i duemila emendamenti hanno colpito nel segno: hanno obbligato chi governa a fare ciò che finora aveva evitato, ovvero dialogare. Curioso che la Lega venga accusata di “ostruzionismo”, quando altri partiti, primo tra tutti il Partito Democratico – in Regione e in Parlamento – fanno esattamente la stessa cosa e vengono celebrati per questo, come paladini della democrazia: questo doppiopesismo, questa doppia morale è la peggiore vergogna di tutta questa faccenda. Fa sorridere anche la retorica sulla “destra disunita”: da quando le opposizioni devono essere compatte? È la maggioranza che dovrebbe esserlo. L’opposizione ha il dovere di essere plurale, libera e vigilante, con diverse sensibilità, dalla più moderata alla più barricadera. Quando mai si è accusata l’opposizione in parlamento o in regione di essere divisa? Anche qui, doppiopesismo, analfabetismo istituzionale, tanta ipocrisia.Il sindaco e la maggioranza hanno un compito: governare e garantire il numero legale. Non ci riescono? Ne rispondano politicamente, di governare Varese non glie l’ha mica imposto il dottore.  Oggi, la nave della maggioranza imbarca acqua da ogni lato, ma la colpa, a quanto pare, è dell’acqua. Sottocoperta cresce il nervosismo, qualcuno ha già indossato il salvagente. Vedremo presto chi sa davvero nuotare e chi no…