Astuti: “Sistema informativo socio sanitario regionale in stallo da giorni. Bertolaso intervenga”

La denuncia del consigliere regionale del Pd, dopo l’allarme sollevato dai medici di base: "Professionisti esasperati, sempre gli stessi problemi"

MILANO – “In queste ore i sindacati dei medici stanno denunciando che in Lombardia il Siss, il Sistema informativo socio sanitario regionale, da cui dipendono le prescrizioni di farmaci e accertamenti diagnostici, la compilazione dei certificati di malattia e la consultazione del Fascicolo sanitario elettronico, è in crash totale da lunedì, quindi da almeno quattro giorni non funziona. E come Gruppo regionale del Pd possiamo confermare: ci stanno arrivando molte segnalazioni di medici di base che non sanno come fare”, lo rende noto Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, dopo l’allarme sollevato dai medici.

“Purtroppo, non è la prima volta: come consiglieri di opposizione riceviamo periodicamente queste segnalazioni da tutte le province. E ci sembra francamente assurdo: in tempi di intelligenza artificiale, in una regione come la Lombardia, i medici di famiglia non possono utilizzare il sistema che permette loro di lavorare e dare ai pazienti quello che serve. I professionisti sono esasperati: già sono pochi, se poi Regione non li mette in condizione di svolgere il servizio, il rischio è di perdere anche quei pochi”, paventa il dem.

“Sono anni che andiamo avanti così: abbiamo fatto diverse interrogazioni alle quali l’assessore al Welfare ha sempre risposto che stanno sistemando e che funzionerà tutto benissimo. Risultato: sempre gli stessi problemi. Adesso abbiamo presentato un’interpellanza per capire come l’assessore intenda provvedere con un intervento radicale e risolutivo ai periodici malfunzionamenti, attuando quanto anticipato con la risposta alla question time analoga, risalente ancora al 10 ottobre 2023. All’epoca ci disse di aver previsto ‘l’implementazione di nuovi sistemi applicativi e di servizi digitali basati su tecnologie di ultima generazione, capaci di offrire un miglioramento della continuità operativa e consentire ai professionisti sanitari di adempiere alle proprie urgenze professionali in piena operatività’. Siccome stiamo ancora aspettando, vediamo se con questo ennesimo atto, le parole diventeranno fatti”, conclude Astuti.