Virtus di ghiaccio, Varese di cuore: Masnago applaude ma non basta

I biancorossi lottano e crescono, ma la quinta sconfitta pesa: difesa solida, troppe palle perse e un finale che brucia

L’Openjobmetis esce ancora una volta tra gli applausi, ma anche con l’amaro in bocca. Contro la Virtus Bologna, squadra dal pedigree europeo e profondità tecnica superiore, arriva la quinta sconfitta consecutiva. Non un passo indietro, anzi: Varese mette sul parquet la versione più matura della propria identità difensiva, domina a rimbalzo e tiene botta per 37 minuti. Ma a questo livello, i dettagli diventano macigni: le 23 palle perse e qualche scelta forzata nei momenti chiave scrivono la parola fine a una serata in cui la squadra di Kastritis avrebbe meritato di più.

Masnago, però, ha visto una squadra diversa da quella fragile delle prime settimane: più compatta, più fisica, più convinta. E con un Iroegbu che, dopo un avvio complicato, accende la scintilla offensiva con 17 punti nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Segnali di crescita, sì, ma ancora insufficienti per rompere la striscia negativa.

Una sfida da playoff mascherata

La Virtus prova subito a imporre ritmo e organizzazione, ma Varese risponde colpo su colpo. L’energia di Assui, le letture di Librizzi, la precisione chirurgica di Alviti tengono la gara viva, mentre Renfro lotta sotto canestro fino ai problemi di falli. L’assenza last minute di Freeman pesa, ma non abbatte i biancorossi, che toccano anche il +9 nel primo quarto.

Quando Bologna piazza un 17-2 che avrebbe steso molte squadre, l’Openjobmetis stringe i denti, ritrova equilibrio e chiude all’intervallo sotto di appena quattro lunghezze. Lì nasce la versione più convinta della squadra: difesa, rimbalzi, corsa. E Masnago inizia a crederci davvero.

Il momento chiave

Varese arriva avanti al 30’ (54-53), spinta dalla miglior difesa stagionale. Poi l’inerzia cambia: la Virtus alza l’intensità, trova finalmente precisione dall’arco e sfrutta il quintetto leggero per mandare in tilt gli equilibri biancorossi. La testa e le gambe di Varese reggono fino al 70-68 del 37’, poi arriva la fiammata bolognese che chiude i conti.

Non una resa, ma una caduta a testa alta.

La strada è quella giusta: ora serve concretezza

La classifica sorride poco, ma la crescita è evidente. L’Openjobmetis difende, lotta, non si sfalda. Manca la fluidità offensiva, manca ancora un uomo in grado di creare vantaggio costante dal palleggio (il mercato si muove), ma la squadra sembra finalmente imboccare la strada della coesione.

Martedì a Tortona servirà un altro passo avanti, magari quello decisivo per sbloccare testa e classifica. Perché se è vero che questa Varese perde, è altrettanto vero che ora è tornata a competere. E prima o poi, chi compete finisce per vincere.

Il tabellino

Openjobmetis Varese-Olidata Bologna 77-83 (23-16; 35-39; 54-53)

VARESE: Alviti 16 (4-4 da 3), Moore 9 (3-6, 1-6), Villa, Assui 6 (2-5 da 3), Nkamhoua 17 (8-10, 0-3), Iroegbu 17 (5-11, 2-7), Librizzi 10 (1-6, 2-6), Renfro 2 (1-4), Bergamin, Ladurner, Moody (0-1 da 3). All. Ioannis Kastritis.
BOLOGNA: Vildoza 6 (3-3, 0-5), Edwards 15 (2-5, 3-10), Pajola 3 (0-1), Niang 17 (6-8), Accorsi ne, Smailagic 2 (1-1, 0-1), Alston 10 (2-5, 1-4), Hackett (0-1, 0-1), Morgan 4 (0-1, 0-4), Jallow 17 (6-7, 1-1), Diouf 9 (4-5), Akele. All. Dusko Ivanovic.

Arbitri: Rossi, Dori, Catani.

Note – Tiri liberi: Varese 8/10, Bologna 18/22. Rimbalzi: Varese 47 (Renfro 12), Bologna 29 (Diouf, Jallow 5). Totali al tiro: Varese 18/37 da 2, 11/32 da 3; Bologna 25/38 da 2, 5/26 da 3. Assist: Varese 21 (Iroegbu 5), Bologna 24 (Vildoza 9). Valutazione: Varese 85, Bologna 124. 5 falli: Librizzi 39’24” (72-78). Spettatori 3.698.