MILANO – Presentata a Palazzo Lombardia la nuova stagione del restaurato Teatro sociale ‘Delia Cajelli’ di Busto Arsizio. Il cartellone è caratterizzato da oltre 20 spettacoli che spaziano dalla prosa alla musica senza tralasciare cabaret, teatro comico e divulgazione oltre a numerosi ‘Fuori abbonamento’ per tutte le età. Ad aprire i lavori della conferenza stampa l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso. A seguire Matteo Cecchetti, amministratore unico e Federico Zanandrea, direttore artistico del teatro. Con loro anche gli attori Enzo Iacchetti, Paolo Rossi, e dei registi teatrali Andrée Ruth Shammah e Alberto Oliva. Tra gli interventi anche l’assessore a Cultura e Identità del Comune di Busto Arsizio, Manuela Maffioli.
“Il Teatro Sociale – ha spiegato l’assessore Caruso – non è solo un edificio, ma un simbolo che dal 1891 accompagna la vita culturale della città. Con la nuova stagione il teatro si rinnova e riapre anche la Scuola di Teatro e di Canto, luogo in cui i giovani possono crescere e formarsi. Questo rilancio è frutto del lavoro congiunto di istituzioni e realtà del territorio e dimostra come la cultura sia una risorsa concreta per la comunità e per lo sviluppo della Lombardia”.
“La Lombardia – ha sottolineato – dimostra così di essere una terra che crede nella cultura non come lusso, ma come diritto, non come orpello, ma come energia vitale. Un teatro che si rinnova significa una comunità che cresce; significa dare spazio al pensiero, alle emozioni, alla condivisione”.
Il Teatro Sociale ‘Delia Cajelli’ di Busto Arsizio ha alzato ufficialmente il sipario il 27 settembre 1891, 134 anni fa, con la rappresentazione de ‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi e ora annuncia una nuova fase che prevede, tra l’altro, anche la riapertura della scuola di teatro e mira anche a rafforzare il suo legame con il territorio e le istituzioni locali.
“È una lunga storia – ha chiosato l’assessore Manuela Maffioli – quella che lega il Teatro Sociale alla città di Busto Arsizio. Sono 134 anni di cultura per grandi e per piccini, teatro, musica, lirica, diversi linguaggi culturali, ma soprattutto un presidio culturale importantissimo per la nostra città. Una scuola di teatro inaugurata da Delia Cajelli, una regista scomparsa a cui è e resta legato il nome del teatro”.
“E sempre per omaggiare il nome del teatro, Teatro Sociale – ha puntualizzato – una apertura a tutto il pubblico, ma soprattutto la convinzione che tutta l’attività del teatro sociale in tutti questi lunghi decenni sia stata improntata a una elevazione della comunità. Il teatro si rinnova nella propria gestione, ma prosegue un percorso virtuoso e su questo l’amministrazione continua ad investire”.