Il terzo trimestre 2025 si chiude con una battuta d’arresto per l’industria varesina. L’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese segnala un deciso peggioramento dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente: il saldo delle risposte scende a –39,5 punti percentuali, contro i –7,1 del periodo aprile-giugno. Una flessione che risente sia della tradizionale pausa estiva sia della debolezza di molte filiere.
Il rallentamento emerge anche dal portafoglio ordini: –5,7 p.p. sul totale e –21,3 p.p. sugli esteri, dove pesa una domanda internazionale discontinua, frenata da un euro forte, dai dazi USA e da condizioni finanziarie ancora restrittive.
Un contesto globale più stabile sui costi, ma meno favorevole per l’export
Il quadro macroeconomico internazionale è misto. I costi energetici restano meno tesi rispetto agli anni scorsi (petrolio attorno ai 65 dollari al barile) e l’inflazione europea si mantiene stabilmente al 2%, ma la domanda estera fatica a riprendersi.
La BCE lascia i tassi al 2%, la FED li riduce al 4%, ma l’euro forte penalizza la competitività. L’economia dell’Eurozona cresce di +0,2%, con una Germania ancora fragile e un’industria in riassestamento.
In Italia, invece, il PIL resta piatto nel trimestre e l’export segna andamenti irregolari, soprattutto verso gli Stati Uniti.
Produzione: l’estate pesa, ma crescono le attese per il quarto trimestre
Nel consuntivo, il 53,5% delle imprese indica un calo di produzione, il 32,5% stabilità e solo il 14% un aumento. L’utilizzo medio degli impianti scende al 70,3%, dal 73,7% precedente.
Per il quarto trimestre, però, le aspettative migliorano: saldo +12 p.p., con un recupero atteso soprattutto nella moda e nel meccanico.
Ordini: bene il mercato interno del meccanico, tonfo generale sull’estero
Gli ordini totali mostrano un lieve arretramento, mentre quelli esteri soffrono in maniera più marcata.
Il meccanico è l’unica filiera con saldo positivo sugli ordini totali e una sostanziale tenuta dell’export. Moda, chimico e gomma-plastica sono invece colpiti da una domanda estera in forte contrazione.
Mercato del lavoro: cala la cassa integrazione ordinaria
Nel trimestre sono state autorizzate 1,28 milioni di ore di CIGO nell’industria varesina, in riduzione del 42,1% sull’anno precedente e del 49,5% sul trimestre precedente. Il totale delle ore di integrazione (ordinaria, straordinaria e deroga) scende a 1,83 milioni, il 26% in meno rispetto al 2024.
Metalmeccanico: l’unica tenuta reale
È il comparto più stabile: la produzione cala solo leggermente (saldo –17,4 p.p.) e resta migliore degli ultimi due anni.
Gli ordini totali crescono (+22,2 p.p.) e gli esteri si mantengono in equilibrio.
La cassa integrazione cala sensibilmente rispetto al 2024 (–52,4%).
Moda: trimestre difficile, ma segnali di ripartenza
La produzione scende per il 56,7% delle imprese (saldo –46,3 p.p.), penalizzata soprattutto dal tessile.
Gli ordini esteri flettono (–33,4 p.p.) e il portafoglio interno resta fiacco.
Nel quarto trimestre, però, le aspettative sono migliori: saldo +28,6 p.p..
Chimico-farmaceutico: calo quasi generalizzato
Ben il 95,7% delle imprese segnala un calo produttivo, un livello superiore alla normale stagionalità.
Gli ordini totali segnano un –59,5 p.p., mentre gli esteri calano in maniera meno netta (–37,6 p.p.).
Si registra un atteggiamento molto prudente nella gestione di capacità e scorte.
Gomma-plastica: è la filiera più colpita
Il 93,3% delle aziende** dichiara un calo produttivo** nel trimestre e oltre il 90% segnala ordini in diminuzione, sia interni sia esteri.
Le attese per il quarto trimestre restano negative (–32,4 p.p.).













