VARESE – Il panorama culturale varesino perde una delle sue figure più amate: Bambi Lazzati, per tutti semplicemente “Bambi”, si è spenta all’età di 77 anni. Milanese di nascita e ferrarese per parte di madre, Bambi ha scelto Varese come sua città d’adozione, diventandone una protagonista indiscussa nella promozione artistica e culturale.
L’anima del Premio Chiara
Il nome di Bambi Lazzati è indissolubilmente legato al Premio Chiara – Festival del Racconto, di cui è stata anima e motore fin dalla sua fondazione nel 1989. Grazie alla sua visione e al suo impegno instancabile, il festival ha raggiunto prestigio nazionale e internazionale, portando a Varese e provincia artisti di rilievo come Ermanno Olmi, Andrea Camilleri e, più recentemente, Luciano Ligabue.
Il festival non ha solo celebrato lo scrittore luinese Piero Chiara, ma ha anche contribuito in maniera determinante alla valorizzazione del territorio, facendone un punto di riferimento culturale riconosciuto a livello nazionale. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, Bambi aveva ottenuto anche il Premio Martinella del Broletto, conferito ai cittadini illustri di Varese.
Una vita dedicata all’arte e alla cultura
Diplomata all’Accademia di Brera, Bambi ha insegnato disegno e storia dell’arte con un approccio innovativo e inclusivo, portando avanti progetti coinvolgenti anche con ragazzi in situazioni difficili. La sua esperienza didattica si è unita a quella di organizzatrice culturale, collaborando con istituzioni come Villa Panza, che ha diretto per un periodo, dimostrando capacità di gestione e grande entusiasmo.
Un’eredità indelebile
Bambi Lazzati lascia un vuoto incolmabile, ma anche un patrimonio prezioso: un festival riconosciuto a livello nazionale e la certezza che la cultura, se animata da passione e dedizione, può trasformare e valorizzare un intero territorio. La sua vita rimane un esempio di impegno, creatività e amore per l’arte.













