Evaso dal carcere di Opera, ricerche senza sosta per Taulant Toma

Il 41enne albanese è fuggito all’alba segando le sbarre e calandosi con lenzuola: è la quarta evasione della sua carriera criminale

Ancora nessuna traccia di Taulant Toma, il detenuto di 41 anni evaso all’alba di domenica 7 dicembre dal carcere milanese di Opera. L’uomo, cittadino albanese, era recluso con accuse pesanti – furti, rapine, detenzione di armi e droga – e avrebbe messo in atto una fuga studiata in ogni dettaglio.

Secondo la ricostruzione finora emersa, Toma avrebbe segato le sbarre della finestra della cella utilizzando una lima recuperata nell’area lavoro, per poi calarsi con una fune improvvisata fatta di lenzuola e completare la fuga scavalcando la cinta muraria con l’aiuto di pali di scopa fissati tra loro e dotati di un gancio. Immagini e materiali trovati nei pressi del punto di fuga avvalorano questa versione.

Il detenuto si trovava al terzo piano del primo reparto e avrebbe agito approfittando del buio e del cambio turno degli agenti. Le verifiche interne stanno valutando la possibilità che possa aver ricevuto aiuto dall’esterno: resta inoltre da chiarire come l’allarme non sia scattato.

Per Toma, il fine pena era previsto nel 2048. La sua storia criminale è segnata da numerose evasioni: nel 2009 dal carcere di Terni, nel 2013 da quello di Parma, e nello stesso anno anche da un istituto penitenziario in Belgio. Ogni volta era stato rintracciato e arrestato, ma la sua capacità di eludere la sorveglianza è ormai nota agli investigatori.

La Prefettura ha attivato un piano di ricerca su tutto il territorio nazionale con controlli, perlustrazioni e posti di blocco. Il timore delle autorità è che il fuggitivo possa lasciare rapidamente il Paese e ricongiungersi con ambienti criminali. Le ricerche proseguiranno senza sosta nei prossimi giorni.