Malpensa, code infinite ai controlli passaporti: il SAP denuncia “problemi strutturali e gestionali”

Il sindacato di Polizia difende gli agenti di frontiera: «Le lunghe attese non sono colpa loro, ma di carenze organizzative e infrastrutturali».
Appello alle istituzioni e al gestore aeroportuale: «Servono interventi urgenti per ridurre i disagi».

MALPENSA – Le lunghe code ai controlli passaporti dell’aeroporto di Milano Malpensa, soprattutto per i passeggeri provenienti da Paesi extra Schengen, continuano a far discutere. Segnalazioni e video circolano da mesi sui social, mostrando file interminabili e viaggiatori costretti ad attendere anche oltre un’ora prima di poter uscire dall’area arrivi.

A chiarire la situazione interviene il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), attraverso il suo segretario provinciale Cristian Sternativo, che punta il dito contro le criticità strutturali e gestionali del sistema aeroportuale:
«I ritardi e le lunghe attese – denuncia – non dipendono dalla volontà o dall’efficienza degli agenti, ma da problemi organizzativi che da tempo rallentano il flusso dei passeggeri».

I problemi strutturali

Sternativo, che lavora in prima linea con la Polizia di Frontiera, difende il lavoro dei colleghi e sottolinea che «ogni giorno gli operatori garantiscono il controllo di migliaia di passeggeri, senza interruzioni e spesso oltre l’orario previsto».

Secondo il SAP, il vero nodo è infrastrutturale:
«Malpensa, pur essendo il secondo scalo intercontinentale d’Italia, dispone di un numero insufficiente di postazioni e di apparecchiature automatiche (e-gates) per il controllo dei documenti. Inoltre, gli spazi limitati nell’area dei controlli non consentono una gestione fluida dei flussi nei momenti di picco».

Dovere e sacrificio

Nonostante le difficoltà, il personale della Polizia di Frontiera continua a garantire la sicurezza e la regolarità dei controlli, mantenendo alti standard di professionalità. Sternativo ricorda però che la gestione dei flussi, la manutenzione delle strutture e l’installazione delle tecnologie automatiche spettano al gestore aeroportuale, non alla Polizia di Stato.

«Il gestore deve assicurare spazi, percorsi e mezzi adeguati al volume di traffico internazionale che cresce di anno in anno – aggiunge –. Le opere di ampliamento si concluderanno solo nel 2027, ma servono soluzioni temporanee immediate per evitare che la situazione peggiori ulteriormente, soprattutto in vista dei grandi eventi già programmati».

Il sindacalista conclude con un appello:
«Gli agenti continueranno a svolgere il loro dovere con dedizione e sacrificio, ma è necessario che le istituzioni competenti e la direzione aeroportuale intervengano rapidamente per migliorare l’efficienza dei due terminal e ridurre i disagi sia per i passeggeri che per il personale in servizio».