CAIRATE – La Procura di Bergamo ha revocato il sequestro delle quote azionarie della Expand Srl, la società della famiglia Vitali che sta realizzando la Hydrogen Valley nell’area dell’ex cartiera Vita-Mayer, nel fondovalle dell’Olona.
Nonostante l’inchiesta che ha coinvolto i fratelli Cristian e Massimo Vitali, a Cairate «i lavori non si sono mai fermati», precisa il sindaco Anna Pugliese, sottolineando che «non ci sono stati contraccolpi sull’andamento del cantiere».
Gli sviluppi giudiziari
Secondo quanto reso noto dalla Procura, il 26 settembre è stato disposto il disequestro del 100% delle quote di Expand Srl e del 50% del Gruppo Vitali Spa. La decisione sarebbe legata alle dimissioni di Cristian Vitali dal ruolo di amministratore unico (pur mantenendo la carica di socio unico) e all’adozione di nuove misure di compliance e governance.
Expand ha infatti nominato un nuovo Consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Ragusa, consigliere di Autostrade Bergamasche, con Alessandro Santoro e Sandro Parisi come consiglieri. Giuseppe Marangi è stato invece designato come revisore legale.
Il provvedimento, osserva il Gruppo Vitali, «riafferma la completa estraneità della società alla vicenda».
Il progetto Hydrogen Valley
Il progetto “H2Olona – Hydrogen Valley” prevede la realizzazione del primo impianto per la produzione di idrogeno verde della provincia di Varese, parte di un intervento di rigenerazione dell’ex area industriale Vita-Mayer.
Finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica attraverso fondi PNRR per circa 11,5 milioni di euro, l’impianto produrrà oltre 100 tonnellate di idrogeno verde all’anno grazie a un sistema di elettrolisi da 2 MW, alimentato interamente da un parco fotovoltaico dedicato.
La conclusione dei lavori è prevista nel corso del 2026 e rappresenta uno dei tasselli principali della riconversione ecologica del fondovalle dell’Olona.