MILANO – In Lombardia sono oltre 190 mila le persone colpite da demenza, cui si aggiungono circa 160 mila con forme iniziali di decadimento cognitivo. Un quadro destinato a peggiorare: in Italia si contano oggi 1,48 milioni di casi, ma le stime parlano di 2,3 milioni entro il 2050, con un aumento del 55%. Di fronte a numeri così allarmanti, il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti richiama l’attenzione sulla necessità di un intervento regionale più incisivo.
«Il nostro gruppo ha presentato un’interrogazione, a firma di Davide Casati – spiega Astuti – per fare il punto sulla situazione e chiedere alla Giunta di attuare quanto già approvato nei mesi scorsi». Gli strumenti predisposti, come il Piano triennale 2024-2026 per l’utilizzo del Fondo Alzheimer (quasi 4 milioni di euro stanziati) e la rete dei Centri per i disturbi cognitivi e demenze (Cdcd), rappresentano un primo passo. Tuttavia, secondo il consigliere, manca ancora un vero Piano regionale demenze, capace di offrire un’organizzazione aggiornata e omogenea su tutto il territorio.
La Giunta, da parte sua, attende l’aggiornamento del Piano nazionale demenze da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, ma per Astuti serve agire subito su prevenzione, diagnosi precoce, potenziamento dei servizi e formazione. In particolare, insiste sull’importanza di formare i medici di base, migliorare l’accessibilità alle cure e coinvolgere le associazioni dei pazienti. Fondamentale, per lui, è anche integrare i geriatri nei pronto soccorso e negli ambulatori, oltre a sostenere le “Dementia friendly community” per favorire una maggiore inclusione sociale.













