ROMA – Con il via libera definitivo del Senato, diventa legge la riforma del danno erariale che rivede le competenze della Corte dei conti. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, è stato sostenuto compatto dalla maggioranza, mentre le opposizioni hanno alzato le barricate, denunciando un attacco all’autonomia dei controlli contabili.
Secondo il Partito Democratico, si tratta di un testo che “demolisce i controlli sul potere” e che rappresenta “un siluro contro i magistrati contabili”. Anche il Movimento 5 Stelle ha parlato di “una riforma che segue il filo rosso dell’impunità”, accusando la destra di voler indebolire i presìdi contro sprechi e abusi nella pubblica amministrazione.
Dura anche la reazione dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti, che ha definito il voto parlamentare “una pagina buia per i cittadini”, esprimendo preoccupazione per il futuro delle attività ispettive in ambito pubblico.
Di segno opposto il giudizio della maggioranza. Secondo i sostenitori della riforma, il testo introduce “una misura di buon senso” che renderà la macchina pubblica “più moderna” e ridurrà la cosiddetta “paura della firma” tra amministratori e funzionari, spesso paralizzati dal timore di incorrere in responsabilità contabili anche per errori formali.
Il via libera alla riforma arriva nel giorno in cui la Camera è chiamata a votare la fiducia sulla manovra economica. L’approvazione finale del testo di bilancio è attesa per martedì 30 dicembre.











