Tragedia nello sci: Matteo Franzoso muore a 25 anni dopo una caduta in allenamento in Cile

Il giovane azzurro delle Fiamme Gialle, in coma farmacologico da sabato, non è sopravvissuto al grave trauma cranico. Dolore e cordoglio dal mondo dello sport.

Una terribile notizia scuote il mondo dello sport italiano: Matteo Franzoso, 25 anni, promessa dello sci alpino azzurro, è morto a Santiago del Cile in seguito a un grave incidente avvenuto in allenamento sabato scorso sulle piste della stazione sciistica di La Parva. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e i tentativi dei medici, il giovane non ce l’ha fatta: il trauma cranico e l’edema cerebrale riportati nella caduta si sono rivelati fatali.

Secondo la ricostruzione della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), Franzoso ha perso il controllo durante il primo salto del tracciato di allenamento, venendo sbalzato oltre le reti di protezione e impattando contro una staccionata a diversi metri dalla pista. Trasportato d’urgenza in elicottero in una clinica della capitale cilena, è stato subito ricoverato in terapia intensiva e posto in coma farmacologico, ma le sue condizioni si sono aggravate nelle ore successive fino al tragico epilogo.

Nato a Genova il 16 settembre 1999 e cresciuto sciisticamente al Sestriere, Franzoso era specialista delle prove veloci – discesa libera e supergigante – e domani avrebbe compiuto 26 anni. Si trovava in Cile dal 6 settembre insieme ai compagni della squadra di velocità azzurra, tra cui Dominik Paris, Christof Innerhofer e Mattia Casse, per preparare la stagione agonistica alle porte.

«È una tragedia immensa per la famiglia e per il nostro sport – ha commentato il presidente FISI, Flavio Roda – un dramma che ci riporta allo stato d’animo vissuto meno di un anno fa con la scomparsa di Matilde Lorenzi. In questo momento di dolore siamo vicini ai familiari di Matteo e a tutta la squadra. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che simili episodi si ripetano».

La morte di Franzoso lascia un vuoto profondo non solo nella nazionale italiana di sci alpino, ma in tutto il mondo sportivo, che in queste ore si stringe attorno alla famiglia e agli amici del giovane atleta.