Openjobmetis irriconoscibile: Udine passa a Masnago e spegne un mese di progressi

Prestazione opaca, attacco in tilt e tiri da tre disastrosi: Varese spreca un’occasione d’oro e va alla pausa con più dubbi che certezze.

Un colpo di spugna, purtroppo improvvido, cancella in un pomeriggio quanto di buono la Openjobmetis aveva costruito nell’ultimo mese. Contro Udine arriva una sconfitta (59-66) che pesa molto più dei sette punti di scarto: pesa per il modo, per l’approccio, per la totale assenza di efficacia offensiva che ha trasformato la gara in una lunga sofferenza, prima per la squadra e poi per un pubblico passato dall’incredulità alla rabbia.

Quella vista alla Itelyum Arena non è mai stata la Varese delle ultime settimane, capace di lottare, di crescere e di produrre basket. Le cifre sono impietose: 59 punti segnati – pochissimi in casa – e soprattutto un clamoroso 3/30 dall’arco, peggiorato da due canestri nel finale, quando ormai era troppo tardi per sperare in una rimonta credibile.

Udine, dal canto suo, non ha fatto nulla di straordinario, anzi: ha sbagliato molto e ha concesso parecchio. Ma è bastato un minimo di ordine per tenersi davanti per tutti i 40 minuti, approfittando degli errori biancorossi e di un attacco inceppato come da tempo non si vedeva. L’assenza di Alviti (forte influenza) è una nota di cronaca, non certo un alibi.

Il problema è anche il “quando”: questa prestazione arriva alla vigilia della pausa per le nazionali, che avrebbe potuto regalare serenità e tempo per intervenire sul mercato. Invece, si va alla sosta con una sconfitta pesante, un -7 interno che potrebbe contare negli scontri diretti e la consapevolezza che, ancora una volta, a Masnago ci si complica la vita.

Skylar Spencer

Palla a due

Alviti ko e fuori dai dodici, Kastritis sperimenta un quintetto con Moody, Freeman e Moore insieme sul perimetro. Dall’altra parte, Vertemati punta su Spencer sotto canestro e su Bendzius come principale riferimento. Le due curve rinnovano lo storico gemellaggio con cori e bandiere, mentre le squadre espongono uno striscione per Achille Polonara.

Primo quarto – segnali confusi

Il primo periodo è un susseguirsi di tentativi senza continuità. Varese costruisce alcune buone azioni, ma non concretizza. Le triple non entrano praticamente mai, si salva solo Librizzi con un lampo personale appena entrato. Udine sbaglia molto ma nel finale mette la testa avanti e chiude sul 17-21.

Secondo quarto – blackout totale

La OJM sembra avere margine per raddrizzare subito la serata, e invece si arena. L’attacco si spegne in modo preoccupante: la palla gira anche bene, ma al momento di tirare nessuno trova il canestro. Bendzius guida l’allungo friulano e la doppia cifra di vantaggio è presto realtà.
Il timeout di Kastritis non scuote la squadra; ne serve un secondo per tornare a segnare. Moore è tra i pochi a provarci davvero, ma il suo 1/5 ai liberi pesa eccome. Il pubblico resta ammutolito quando si va alla pausa lunga sul 27-39.


Terzo quarto – ancora peggio

Si riparte, e pare impossibile peggiorare. Invece succede. Serve quasi metà periodo per vedere un canestro: un misero 2-0 nei primi 4’35” racconta tutto. Poi Hickey punisce subito e Udine prende ulteriore fiducia.
Il tiro da tre affonda: Nkamhoua e Freeman forzano senza costrutto e la terza sirena fotografa la crisi più nera: 36-52.

Ultimo quarto – reazione tardiva

L’ultimo periodo comincia con la OJM addirittura a -19, il punto più basso della serata. Serve un lampo e arriva da Nkamhoua, che accende per qualche minuto la squadra prima di sciupare tutto con due triple affrettate in transizione. Si iscrive alla gara anche Freeman, ma ormai il ritardo è enorme.
Udine, nel finale, trema: segna pochissimo e dà qualche spiraglio. Assui sigla il -8, poi Varese ha persino due tiri del -5 ma li spreca con Freeman ed Elisee. Alibegovic, con canestro e fallo, chiude i conti.

Gli ultimissimi punti di Iroegbu riducono il divario, ma cambiano poco la sostanza: 59-66 e un’occasione gettata al vento.

Una battuta d’arresto che riapre interrogativi, stoppa la crescita e rende obbligatoria una riflessione profonda in vista del mercato e della ripartenza con Cremona. Perché partite come questa, a Masnago, possono costare carissime.

Il tabellino

OPENJOBMETIS VARESE – OLD WILD WEST UDINE 59-66
(17-21, 27-39; 36-52)
VARESE: Moody 4 (2-2, 0-2), Freeman 9 (3-6, 1-7), Moore 10 (4-13, 0-4), Nkamhoua 12 (6-9, 0-1), Renfro 4 (2-3, 0-1); Assui 5 (0-2, 1-3), Iroegbu 12 (3-7, 0-2), Librizzi 3 (1-4 da 3). Ne: Villa, Bergamin, Ladurner, Tornese. All. Kastritis.
UDINE: Hickey 16 (6-11, 1-2), Dawkins (0-1 da 3), Alibegovic 9 (2-4, 1-9), Bendzius 13 (3-5, 1-5), Spencer 4 (2-5); Mekowulu 4 (1-4), Da Ros 6 (3-4, 0-2), Brewton 3 (1-2, 0-1), Calzavara 5 (0-1, 1-4), Ikangi 6 (0-4, 2-6). Ne: Pavan, Mizerniuk. All. Vertemati.
ARBITRI: Baldini, Paglialunga, Galasso.
NOTE. Da 2: V 20-42, U 18-40. Da 3: V 3-30, U 6-31. Tl: V 10-16, U 12-16. Rimbalzi: V 45 (14 off., Moore 9), U 53 (15 off., Spencer 12). Assist: V 12 (Moore, Iroegbu 4), U 12 (Hickey 5). Perse: V 11 (Nkamhoua 3), U 15 (Bendzius, Calzavara 4). Recuperate: V 9 (Iroegbu, Renfro, Moody 2), U 6 (Hickey 4). Usc. 5 falli: Librizzi, Mekowulu. F. antisportivo: Librizzi. Spettatori: 4.400.