Scoppia la polemica sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi 

La decisione di intitolare l'aeroporto di Milano-Malpensa a Silvio Berlusconi ha scatenato polemiche, con detrattori pronti a presentare ricorso al Tar. Sostenitori e oppositori si confrontano, mentre si discutono le procedure legali e i meriti dell'ex premier

C’è chi dice «no», e c’è chi persiste nel dire «no» all’intitolazione dell’aeroporto intercontinentale di Milano-Malpensa alla memoria di Silvio Berlusconi. Un’opposizione che, a ben vedere, non sorprende: Berlusconi è stato una figura divisiva, capace di suscitare forti passioni sia tra i suoi sostenitori che tra i suoi detrattori. Dal giorno dell’ufficiale intitolazione, voluta dall’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e sostenuta con entusiasmo dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è iniziato il conto alla rovescia per presentare un ricorso al Tar della Lombardia contro questa decisione. Un team di avvocati sta già lavorando al caso, con un termine di 60 giorni per presentare la richiesta ai giudici amministrativi.

L’interrogazione parlamentare

Non è un segreto che il Partito Democratico si sia opposto alla decisione fin dall’inizio, mobilitandosi con un’interrogazione parlamentare. Il senatore dem Alessandro Alfieri ha chiesto chiarimenti a Salvini sulle motivazioni e la procedura adottata. I democratici sostengono che la norma vigente, la legge 1188 del 1927, non sia stata seguita alla lettera.

I Comuni e la società di gestione

Tuttavia, non spetta al Partito Democratico presentare il ricorso. I soggetti legittimati a farlo sono i Comuni del sedime aeroportuale (Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno) e il Comune proprietario di Malpensa (Milano). Potrebbe anche intervenire la società di gestione (Sea), sebbene sia improbabile che un’azienda entri in contenziosi di carattere politico. Dato che due delle quattro amministrazioni sono controllate dal centrosinistra, è plausibile che l’iniziativa venga portata avanti dal sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria o dal sindaco di Milano Giuseppe Sala.

L’istruttoria e la legge sulla toponomastica

Il punto cruciale è determinare su quali basi giuridiche fondare il ricorso. Sebbene Enac abbia il potere di intitolare l’aerostazione di Malpensa, i legali ritengono che alcuni passaggi fondamentali della legge non siano stati rispettati, in particolare il mancato coinvolgimento del territorio. La legge 1188 del 1927 stabilisce che per intitolare luoghi pubblici è necessaria l’autorizzazione del prefetto, previo parere della regia deputazione di storia patria o della società storica locale. Inoltre, prevede che devono trascorrere dieci anni dalla morte del personaggio, a meno che non intervenga una deroga concessa dal ministro dell’Interno.

La difesa dell’intitolazione

Chi sostiene l’intitolazione ritiene che Silvio Berlusconi, con il suo impatto duraturo sulla politica, l’economia e la cultura italiana, meriti questo riconoscimento. Berlusconi non è stato solo un leader politico, ma anche un imprenditore di successo, un innovatore nel campo dei media e un promotore dello sport. La sua figura ha segnato profondamente la storia recente del paese, e molti credono che intitolargli l’aeroporto di Malpensa sia un tributo adeguato alla sua eredità.

Conclusione

La polemica sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi riflette le divisioni che il Cavaliere ha sempre suscitato. Tuttavia, per i suoi sostenitori, questa decisione rappresenta un giusto riconoscimento per un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia italiana. Mentre il dibattito continua, rimane da vedere se il ricorso al Tar riuscirà a bloccare un’iniziativa che molti considerano un doveroso omaggio a un protagonista della nostra epoca.