Sono 52 le vittime sul lavoro in Lombardia dall’inizio del 2024 

La Lombardia registra 52 morti sul lavoro nel primo quadrimestre del 2024, con Brescia e altre province in "zona rossa" per rischio infortuni, nonostante un’incidenza di mortalità inferiore alla media nazionale

MILANO – I dati più recenti dell’Osservatorio Vega Engineering fotografano una situazione complessa e allarmante per la sicurezza sul lavoro in Lombardia. Nel primo quadrimestre del 2024, sono 52 le vittime registrate, un aumento del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante questo incremento, la Lombardia mantiene un’incidenza di mortalità inferiore alla media nazionale, posizionandosi in zona gialla.

La situazione provinciale: Brescia al top per pericolosità

La provincia di Brescia emerge come la più pericolosa, insieme a Sondrio, Pavia e Mantova, tutte in zona rossa con un’incidenza di infortuni mortali ben al di sopra della media regionale. Brescia, in particolare, registra 18,2 infortuni mortali per milione di occupati, un dato preoccupante che la pone al vertice negativo della classifica lombarda.

D’altro canto, Milano, insieme a Cremona, Varese, Bergamo, Como, Lecco e Lodi, è tra le province più sicure, con un’incidenza di infortuni mortali significativamente inferiore alla media nazionale. Milano registra 4,6 morti per milione di occupati, confermando la sua posizione come una delle aree più sicure della regione.

Lavoratori stranieri e donne: le categorie più colpite

Un aspetto drammatico riguarda i lavoratori stranieri, che rappresentano quasi il 40% delle vittime sul lavoro, con 13 decessi su 52. Le donne, sebbene meno colpite, non sono esenti da rischi: sono infatti due le lavoratrici decedute in occasione di lavoro nel primo quadrimestre.

Incremento degli infortuni totali

Le denunce di infortunio totale in Lombardia sono aumentate del 4,4% rispetto al 2023, raggiungendo le 37.796 unità. Il settore più colpito è quello manifatturiero, seguito da trasporti e magazzinaggio, commercio, sanità e costruzioni. La provincia di Milano guida la triste classifica con 12.671 denunce, seguita da Brescia e Bergamo.

Un appello alla sicurezza

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, sottolinea la necessità di interventi urgenti per migliorare la sicurezza sul lavoro.

“La Lombardia deve affrontare una sfida significativa per ridurre il numero di infortuni e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i suoi cittadini,” afferma Rossato. L’analisi delle performance regionali mette in evidenza l’importanza di politiche efficaci per migliorare la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro.

Con l’obiettivo di ridurre il rischio infortunistico, l’Osservatorio propone una zonizzazione che dipinge il rischio infortunistico delle regioni italiane con una scala cromatica: bianco per le aree più sicure, giallo per quelle con un rischio moderato, arancione per un rischio elevato e rosso per le aree più pericolose.

Conclusioni

La sicurezza sul lavoro in Lombardia presenta un quadro contrastante, con province che mostrano dati allarmanti e altre che si confermano relativamente sicure. È essenziale continuare a monitorare e migliorare le condizioni lavorative per prevenire ulteriori tragedie e garantire una maggiore tutela per tutti i lavoratori.