«A Busto nessun blocco del traffico» Ma le polveri sottili crescono ancora

Raffiche di chiamate alla polizia locale, ma i cittadini rispettano l’ordinanza soft. Il sindaco: «Niente stop alle auto». Il pm10 schizza a più del doppio della soglia

– Ordinanza antismog, i bustocchi la rispettano. Ma le polveri sottili continuano ad aumentare: domenica addirittura a quota 126, più del doppio della soglia di attenzione. E c’è chi chiede misure più incisive: «Anche qui biglietto a tariffa unica giornaliera per i mezzi di trasporto pubblico» invoca , di “Risvegliamo Busto”.

«A Busto nessun blocco del traffico – ribadisce il sindaco – ma provvedimenti utili al miglioramento della qualità dell’aria». Palazzo Gilardoni conferma la linea “soft” nel contrasto al PM10: a non poter circolare sono solo gli autoveicoli diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato (dalle 8.30 alle 18 quelli per il trasporto persone, dalle 7.30 alle 10 per il trasporto di cose), mentre si punta molto sulla sensibilizzazione dei cittadini, chiedendo di ridurre le temperature del riscaldamento (a 19 gradi) e incentivando car sharing (prima ora gratuita e seconda e terza a tariffa dimezzata) e bike sharing (potenziato il sistema di ridistribuzione dei mezzi tra le bici-stazioni).

E in questi giorni il centralino del comando di polizia locale è stato tempestato di telefonate da parte dei cittadini che chiedevano informazioni sulla possibilità di circolare. I primi riscontri dell’applicazione dell’ordinanza sono stati positivi, nel senso che è emerso che la cittadinanza ha recepito correttamente le restrizioni alla circolazione. «I primi controlli effettuati su strada hanno dato esito negativo – afferma il comandante della polizia locale – ma c’è da dire che stiamo verificando le immatricolazioni dei veicoli già dal mese di ottobre, da quando abbiamo dato il via ai controlli sulla normativa regionale, un sostanziale rispetto delle prescrizioni». D’altra parte, i dati Aci contenuti nel piano d’azione per l’energia sostenibile mostravano come più di tre veicoli su cinque (le autovetture circolanti a Busto sono quasi 52mila) sono classificati nelle categorie Euro 4, 5 e 6.

Eppure le polveri sottili non accennano a diminuire: dopo una “tregua” a Natale e Santo Stefano, domenica la centralina Arpa all’Accam ha rilevato 126 microgrammi al metro cubo di PM10 in atmosfera, più del doppio della soglia di attenzione fissata a 50. Così si fanno largo suggerimenti per misure più incisive, come quelle che invoca Francesco Iadonisi, fondatore del gruppo civico “Risvegliamo Busto”: «Il Comune dovrebbe attuare delle misure specifiche per incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, come la gratuità in determinate fasce orarie oppure la tariffa unica giornaliera come a Milano. Sfruttiamo questa occasione per far riscoprire ai cittadini gli autobus, anche potenziando le corse e pubblicizzando meglio i tracciati che potrebbero essere funzionali a chi vuole raggiungere il centro».