Accam, fumata bianca: no al revamping Esultano i comitati: «Fine dell’incubo»

L’assemblea affossa definitivamente il revamping. Esulta il comitato ecologico di Borsano: «Finalmente, dopo tanti anni di lotta, un primo tassello per chiudere l’inceneritore»

Ma l’impianto di via per Arconate potrebbe comunque rimanere in funzione fino al 2025. Assemblea a porte chiuse, nonostante la richiesta dei parlamentari ex grillini e di partecipare come osservatori.

Alla fine, dopo tanti rinvii, la fumata c’è. Stavolta il voto sul revamping c’è stato. Ad ormai una decina d’anni dall’avvio dell’iter del progetto di ristrutturazione dell’inceneritore di Borsano, l’assemblea dei 27 Comuni soci Accam mette la parola “fine”.
Il revamping non si farà, nemmeno a metà. Con il 52% dei voti (decisivi quelli di Legnano e Gallarate), e il 32% di astensioni (tra cui anche Busto Arsizio), l’assemblea ha scelto lo scenario B2, tra i quattro che erano stati messi a punto dal tavolo tecnico sul futuro dell’inceneritore.

Ovvero, cancellazione del revamping e sostituzione dell’inceneritore con impianti alternativi: uno per il trattamento anaerobico dell’umido e la cosiddetta “fabbrica dei materiali” per il riciclaggio dei rifiuti.
«Non sul sito di Borsano – chiarisce l’assessore all’Ambiente di Busto Arsizio , delegato dal sindaco Gigi Farioli, assente – da parte nostra, c’è la disponibilità a portare avanti la vita dell’inceneritore fino a quando non saranno pronti gli impianti alternativi».
Al Cda di Accam infatti è stato dato mandato per studiare un piano sostenibile dal punto di vista economico, per la continuità dell’inceneritore con una minima manutenzione. Per la transizione verso il nuovo scenario, ha spiegato uno dei tecnici in assemblea, «ci vorranno almeno 4-5 anni».

Così sarebbero salvi “capra e cavoli”, salvaguardando il personale Accam ed evitando le penali della società che gestisce l’inceneritore (contratto fino al 2021).
Esulta il comitato di Borsano, per voce di : «Dopo tanti anni di lotta contro il revamping, finalmente è passata la linea ambientalista. La linea è quella di superare l’incenerimento dei rifiuti, siamo molto soddisfatti».
E se Accam non spegnerà i forni domani mattina, «un punto fermo è stato messo», fa notare del comitato Rifiuti Zero. «È stato votato lo scenario su cui puntavamo noi. Non si chiude Accam, ma si cambia e si guarda ad un futuro sostenibile, nell’interesse di tutti, anche dei lavoratori di Accam».