Agosto da incubo: scorte quasi finite

È stato il mese dei record questo agosto 2014, ma nessuno festeggia il Guinness. Le piogge battenti, che per tutta l’estate hanno imperversato sulla città, i fulmini di tre volte sopra la media dell’ultimo decennio arrivati a 2.037 – come conferma il Cesi, Centro elettronico sperimentale italiano – e poi l’ondata di furti che ha colpito negozianti e privati cittadini, fino ad arrivare al sovraffollamento in questo ottavo mese in cui molti hanno rinunciato alle vacanze.

A sommarsi a questi sono altri due record forse ancora più preoccupanti: il calo delle donazioni di prodotti alimentari di prima necessità e l’aumento di persone che versano in difficoltà economiche.

La segnalazione, partita dagli Angeli Urbani, che si sono trovati costretti a non riuscire a soddisfare le richieste degli indigenti, è in realtà comune a tutti gli enti benefici della città.

A far la coda in attesa di un pasto non sono solo stranieri ma anche molti italiani, che nella conta dell’associazione di piazza Trieste è di 150, il 31% degli iscritti. «È una difficoltà generale – spiega don, responsabile di Caritas – C’è molta sensibilità da parte di chi dona, ma dal 2008, anno della crisi, i poveri sono raddoppiati».

E così come Caritas anche la Croce Rossa e le Suore della Riparazione si ritrovano a dover ridurre l’offerta agli assistiti. «Le difficoltà sono iniziate verso i primi di maggio. Ad oggi siamo sempre riuscite a dare a tutti qualcosa, ma per quanto l’impegno dei volontari sia costante, il magazzino delle scorte è quasi vuoto» racconta suor Maddalena, madre superiora della congregazione di via Bernardino Luini, che si affida alla Provvidenza.

Anche , responsabile alimentare per la Croce Rossa, conferma che «questo è il primo anno che gli alimenti non ci sono arrivati dalla Gea – l’ente che fornisce alimenti non commerciabili di produzione controllata Cee – Abbiamo organizzato tre collette alimentari quest’anno, ma per quanto la risposta sia stata buona, dobbiamo stare attenti a quanto diamo per essere sicuri di far arrivare a tutti qualcosa».

Diversa è la situazione del Banco Alimentare “Nonsolopane”, che nella seconda metà di giugno aveva annunciato attraverso la sua pagina Facebook la raccolta, con l’impiego di circa mille volontari, di 850 quintali di alimenti in 50 punti vendita differenti.

, nel ruolo di coordinatrice, parla di «un agosto che è sempre imprevedibile. A volte riceviamo tanto, altre volte no. Venerdì per esempio l’Iper ha donato venti casse, che significa duecento chili di beni alimentari».

Quanto all’aumento di coloro che richiedono un aiuto l’incremento è stata minore rispetto ad altre organizzazioni, passando da 2.600 persone fino a toccare la soglia delle tremila. La raccolta è incentrata su alimenti non deperibili quali pasta, riso, carne in scatola, conserve e legumi, ma anche prodotti consumabili subito senza preparazione alcuna, come pane e focacce spesso accompagnate da formaggio, per coloro che non hanno casa.

Proprio per questa emergenza alimentare sta prendendo forma il progetto che metterà in rete e in comunicazione fra loro queste e altre associazioni di sostegno solidale, così da reindirizzare gli aiuti secondo i bisogni di ciascuno.

E così anche la Caritas, con don Marco Casale, è all’opera per il progetto di ”Emporio Solidale”, che vorrà essere un’ulteriore risposta alle esigenze di coloro che lottano contro una crisi che ancora colpisce.

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