Alto Verbano al voto per la fusione dei Comuni

Ieri, domenica 1 dicembre, si è votato in otto comuni dell’alto Varesotto il parere consultivo sulla fusione. Nelle cabine elettorali i cittadini hanno espresso il loro favore o la loro contrarietà alla nascita di due super comuni. Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca potrebbero unirsi sotto un unico municipio, come anche Grantola, Mesenzana, Cassano Valcuvia, Ferrera e Masciago Primio in Valcuvia. Qui, oltre alla preferenza della quale dovrà tenerne conto la Regione nella successiva votazione del Consiglio, si è scelto anche il nome del futuro ente, uno tra “San Martino in Valle”, “Valli del Margorabbia”, “Val di Mezzo” e “Rocca San Martino” sarà la denominazione del grande abitato che fonderà le valli.

Una domenica di bel tempo ha favorito le procedure di voto, con i seggi che sono rimasti aperti dalle 8 alle 21 di sera. Sulla sponda del Maggiore, e già dalle prime ore della votazione, l’affluenza ai seggi è stata altissima. Un grande successo referendario, che attorno alle ore 13 ha raggiunto il 25% degli aventi diritto, 215 votanti su 874 nella sola Maccagno. La percentuale si è elevata ancora molto a metà pomeriggio, quattro ore prima della chiusura delle urne e, verso le cinque del pomeriggio, ha raggiunto il 46 % degli aventi diritto. Situazione molto diversa in Valcuvia, dove si è registrato un inaspettato calo di affluenza; evento assolutamente non previsto, se pensiamo alla grande rilevanza che le amministrazioni comunali hanno dato alla votazione.

All’ombra del San Martino, all’una del pomeriggio si è registrata un’affluenza media del 13% toccando il 25% alle 17 di sera. Fuori dai seggi poi, i cittadini hanno dimostrato comportamenti diversi con dichiarazioni eterogene, forse l’effettiva prova del nove delle spaccature nell’opinione pubblica. A Maccagno, sicuramente sposabile con l’alta affluenza, gli intervistati si sono dichiarati ostili, “Noi crediamo che Maccagno debba restare Maccagno, per questo abbiamo votato contro”, si sente ripetere. “Il referendum è stato l’ultimo baluardo che noi contrari a questa imposizione dall’alto abbiamo potuto opporre”,

dicono nel cortile della scuola media. In Valcuvia, sicuramente espressione della tiepidezza con la quale è stato accolto il processo amministrativo non ostante il grande lavoro dei sindaci, in molti hanno espresso il loro disinteresse. “Va bene, abbiamo votato, ma non chiedeteci cosa e perché”, dicono i pochi che si fermano a dire la loro forse più invogliati a godersi il sole invernale in altri modi.

Maccagno

© riproduzione riservata