«Altro che movida silenziosa a Varese. Abbiamo tolto restrizioni peggiori»

Il consiglieri Fisco, Pepe e Cocchiere rispondono alle critiche dell’opposizione

– La maggioranza a Palazzo Estense si schiera con forza a difesa del nuovo Regolamento di Polizia Urbana. I consiglieri comunali Giacomo Fisco e Alessandro Pepe del PD e Maria Paola Cocchiere della Lista Civica Galimberti sono intervenuti per affermare la modernità del documento e il buon senso del discusso articolo 18, che regola rumori e schiamazzi nei locali pubblici durante le ore notturne.

I tre consiglieri hanno dichiarato: «Leggiamo con stupore alcune prese di posizione in merito al nuovo Regolamento di Polizia Urbana. Nella fattispecie siamo rimasti sorpresi dalle polemiche sulla cosiddetta movida. L’allarmistica presa di posizione di alcuni esponenti dell’opposizione ha voluto descrivere il nuovo strumento come un modo per “silenziare” i giovani, ma non c’è nulla di più sbagliato. Con il nuovo regolamento si supera, anzi, il precedente – datato 1970 – che contiene ben altre limitazioni sul tema: scadenze orarie e divieti che,

se mantenuti, avrebbero pesantemente nuociuto alla vita della città di oggi, ben diversa dalla Varese di 47 anni fa. Basti ricordare due esempi che denotano i passi avanti introdotti da un’amministrazione che desidera una città sempre più viva e vitale. Nel regolamento precedente le cosiddette “attività rumorose e incomode” avrebbero dovuto rispettare orari ben più stringenti di quelli attuali, ovvero terminare alle 19.30 o alle 20.30 a seconda del periodo dell’anno. Inoltre esso già dopo le 22 vietava schiamazzi, canti e il vociare in gruppo».

«In una situazione del tutto mutata – proseguono gli esponenti di maggioranza – tali regole non potevano più essere mantenute, costringendo l’amministrazione a comminare multe insensate o le attività a non poter operare. Da qui l’esigenza di una revisione degli orari ben più permissiva, pur nel rispetto delle esigenze dei residenti ed in perfetta linea con quanto applicato in città turistiche come Roma, Firenze o Milano. Oggi infatti i titolari di pubblici esercizi devono semplicemente assicurarsi che fra le 23 (o le 24 nel fine settimana) e le 7 l’attività svolta all’interno del locale non sia di disturbo all’esterno e che gli spettacoli dal vivo terminino entro la medesima ora, salvo deroghe ovviamente sempre possibili. Regole più flessibili e finalmente applicabili».

Fisco, Pepe e Cocchiere hanno concluso: «Nessuno sta “silenziando” la movida, gli esercenti stiano tranquilli e non credano agli allarmismi di chi, per qualche titolo di giornale, ha parlato di coprifuoco, fuga da Varese e altre fantasie che, quelle sì, danneggiano la nostra città.

Si sta invece cercando di trovare il giusto compromesso fra la quiete pubblica e il divertimento di tutti. Ciò non vuol affatto dire che non si possa più bere, stare in compagnia fino alle 4 del mattino o che non si possa ascoltare musica dopo le 24. Si chiede solamente di prestare attenzione in una certa fascia oraria, così da considerare anche le esigenze di coloro che vogliono riposare. E questo non vuol dire coprifuoco ma buonsenso».