Anche a Busto il baratto amministrativo Lavori utili se non riesci a pagare le tasse

Il consiglio comunale studia la fattibilità di un sistema già varato in altre municipalità. Farioli: «Umanizziamo il problema, basta contenziosi vessatori che creano solo danni»

– Morosità incolpevoli? In futuro si potranno “saldare” con i lavori di pubblica utilità. «Meno vessazioni, più umanità» annuncia il sindaco . Grazie al “baratto amministrativo” un’alternativa concreta alle cartelle di Equitalia che mettono in ginocchio chi è in difficoltà nel pagare tributi e servizi comunali.
Il 23 ottobre, in commissione servizi sociali, la presentazione della versione bustocca del “baratto amministrativo”, su cui ha iniziato a ragionare un gruppo di lavoro varato dal sindaco Farioli, a cui hanno aderito il deputato ex Cinque Stelle e il capogruppo Pd .

«La logica di fondo – sottolinea Farioli – è la stessa della moneta complementare e dei voucher del fondo famiglia lavoro. Dare dignità alle persone attraverso il lavoro».
Il punto di partenza è l’articolo 24 dello Sblocca Italia, su cui si è mossa la proposta protocollata dal consigliere Catalano in luglio. «Abbiamo seguito il modello di Milano, che si concentra sulle morosità incolpevoli, che nascono da situazioni di particolare e spesso improvviso disagio – spiega il sindaco Farioli –

Non esentiamo dal pagamento di tributi, ma intendiamo umanizzare il problema dei debiti fiscali, attraverso uno strumento concretamente alternativo a provvedimenti vessatori che, prevedendo pignoramenti o contenziosi spesso infiniti, generano danni a famiglie e imprese, nel nome di un’astratta contabilità destinata il più delle volte a trasformarsi in credito inesigibile».
Meglio affidare un lavoro socialmente utile che vessare con cartelle Equitalia, che il più delle volte rimarranno senza esito, e senza alcun ritorno per le casse comunali.
Il primo passo concreto, per rendere effettiva l’iniziativa a partire dal 2016, è la pubblicazione di un bando di manifestazione di interesse, «per capire chi può essere disponibile a risolvere il proprio problema di morosità, non solo con le rateizzazioni, ma anche mettendosi a disposizione per attività di pubblica utilità, che danno in cambio qualcosa all’amministrazione».

Potrà “candidarsi” chi ha dei debiti pregressi sulle tariffe o sui tributi comunali, dalle mense scolastiche ai servizi di pre e post scuola, ma potrebbero rientrare in questa prospettiva anche la tassa rifiuti e le multe.
Per garantire la parità prevista dalla Costituzione, è già pronta una soluzione: «I morosi non saranno tutti in grado di svolgere attività lavorative, ma potrebbero esserci anche disabili o anziani che rischierebbero così una discriminazione – spiega il sindaco – Sono allo studio modalità per cui qualcuno, nell’ambito della cerchia familiare o in una logica di solidarietà di comunità, senza anticipare o prestare soldi, si mette a disposizione, su un modello di banca deltTempo, per altri soggetti che hanno morosità».