Anche il sindaco è vicino a Grazia

«La solidarietà dei varesini non mi stupisce: Varese è sempre stata sensibile di fronte a quelli che sono i veri problemi». Queste le parole del sindaco Attilio Fontana che commenta il tamtam solidale sollevatosi in aiuto di Grazia Bagnoli e del fi

«Purtroppo, in città ci sono tante storie analoghe a quella della signora Grazia: alcune anche più gravi – continua il primo cittadino – Il Comune di Varese, nonostante sia una delle pubbliche amministrazioni che più investe nei Servizi Sociali, non ce la fa ad arrivare ovunque: le situazioni di disagio sociale aumentano e di pari passo i tagli da parte del Governo centrale nei confronti degli enti pubblici. Ben venga il supporto di tutti».
Il problema degli sfratti sta diventando una vera e propria emergenza sociale. Sono cresciute del 30%, dal 2011 al 2013, le domande di accesso alla graduatoria dell’edilizia residenziale pubblica che hanno raggiunto lo scorso anno quota 616.
Ma i servizi sociali del Comune riescono ad affidare annualmente solo al 10% dei richiedenti gli alloggi Erp, gestiti da Aler.

Poi, ci sono le famiglie che hanno avuto la notifica di sfratto e si sono rivolte a Palazzo Estense per richiedere di accedere agli alloggi comunali, al momento tutti occupati. Nel 2011 le domande presentata erano state 55, al 30 agosto di quest’anno 60, con una proiezione di 90 entro la fine dell’anno.
Lo scorso anno solo una famiglia su 76 richiedenti è riuscita ad accedere a uno di questi appartamenti che vengono distribuiti a rotazione non appena uno di questi si libera.
«La disponibilità di alloggi comunali è circa tre volte meno del fabbisogno cittadino – commenta , consigliere comunale del Pd – Ci sono molte persone in città che sono prive di una rete familiare a cui appoggiarsi e sempre più spesso si viene a conoscenza di persone che dormono in garage, in automobile o sul treno».

«I Servizi Sociali di Palazzo Estense stanno facendo tantissimo, ma ci sono limiti oggettivi. Lo scorso anno, ad esempio, il Comune ha chiesto che dieci appartamenti sequestrati alla mafia potessero essere destinati ai Servizi Sociali. Questi appartamenti sono stati sbloccati?».
Intanto, la storia di è diventata il simbolo di quella che una volta era la ricca Varese e sta smuovendo le coscienze di molti che, nonostante non abbiano mai nemmeno visto la donna, si stanno spendendo in prima persona per darle una mano.

Un sostegno che si è tradotto nell’apertura di una raccolta fondi e di un hashtag per promuoverla: “#VareseperGrazia”.
Il conto corrente per fare la propria donazione è quello messo a disposizione dall’associazione City Angels di Varese (conto corrente bancario dell’UniCredit intestato all’Associazione Nazionale City Angels Italia, agenzia di Varese in via Cavour, al codice Iban IT 93 P 02008 10806 000100725725. Causale del bonifico: VareseperGrazia).
Ieri, la responsabile dell’associazione, , ha portato alcuni biglietti, riportanti l’hashtag e il codice Iban dedicato, al caffè Buosi e al ristorante “Il Teatro”.
I titolari si sono esibiti disponibili per distribuirli ai propri clienti e dare così una mano al raggiungimento dell’obiettivo prefissato: ovvero saldare il debito di 8.500 euro che la donna vanta nei confronti di Aler per permettere a lei e al figlio di ripartire da capo.
Per informazioni è possibile contattare la redazione del nostro giornale, oppure scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].