Antisemitismo e diffamazione Bustocco tra gli indagati

Diffamazione e discriminazione razziale: chiusa l’operazione Holywar. Tra le vittime c’è anche sua santità Papa Francesco, tra gli indagati, invece, c’è un bustocco.

Precisamente Antonio Rino Tagliaferro, 46 anni, che ha vezzosamente aggiunto Scipione ai suo due nomi di battesimo, fondatore del Centro Culturale San Giorgio, in difesa del cristianesimo più fanatico, contro la “lobby ebrea”, l’omosessualità e anche il satanismo.

Tagliaferro si è dichiarato anche esperto di messaggi subliminali, mettendo sotto cartoni animati (Disney inclusi), spot pubblicitari e persino insegno pubblicitarie. E’ stato ospite di alcune trasmissioni Tv: una su tutte Mistero, ospite di Raz Degan. Il nome di Tagliaferro è stato ricondotto al sito antisemita chiuso l’anno scorso dalla Digos di Bolzano. Da Bolzano, precisamente dal referente della comunità ebraica meranese Federuci Steinhaus, era partita la denuncia che ha portato il pubblico ministero Igor Secco ad avviare le indagini.

Ieri il pm ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini per l’operazione Holywar, dal nome del sito stesso, preparandosi a chiedere il rinvio a giudizio per tutti i sette indagati. Con Tagliaferro, sono iscritti, Alfred Olsen, genovese, Paolo Baroni, di Ferrara (dove il Centro culturale San Giorgio ha sede), Claudio Fauci, napoletano, Aniello Di Donato, di Bolzano, il leccese Salvatore Panzica e Luca Schiano Di Peppe, anche lui originario di Napoli. Tra le personalità prese di mira dal sito antisemita, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Matteo Renzi, Franco Frattini, Renata Polverini, ma anche Roberto Benigni e Roberto Saviano. E appunto Papa Francesco rappresentato sul sito in un fotomontaggio con barba, cappello e vestiti di un ebreo ortodosso, con in mano la bandiera israeliana con una svastica al centro della stella di Davide.

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