Arte e musica per solidarietà E una raccolta di abiti da sposa

Al via le iniziative di “Un Cuore con le Ali”, l’associazione di Maura Aimini

Partono i progetti solidali di “Un Cuore con le Ali”, la nuova associazione presieduta da Maura Aimini, fondata poche settimane fa insieme a Luca Alfano, Laura Caruso, Irene Pecoraro, Marco Furini e Rosalice Bernazzoli.

Domenica 4 giugno ai Giardini Estensi è in programma la terza edizione di “Estensi in Musica”, un pomeriggio musicale con le esibizioni degli “Artisti di Strada”, mentre sono allo studio giornate di solidarietà in collaborazione con le guardie zoofile di OIPA e con il Lions Club Varese Europa. Ma non solo: l’associazione vuole infatti lanciare una nuova e originale iniziativa legata al culto di Santa Rita da Cascia, la patrona dei casi disperati e apparentemente impossibili

Maura Aimini spiega: «Vogliamo lanciare pubblicamente una nuova iniziativa connessa a una tradizione legata a Santa Rita, la patrona dei casi impossibili, la cui ricorrenza si festeggia il 22 maggio. Sono una devota di Santa Rita grazie a mia nonna, che le era molto legata e che mi ha fatto avvicinare al suo culto. Non ero però a conoscenza di una tradizione portata avanti dalle suore di clausura agostiniane del santuario a lei dedicato a Cascia: è

stata una mia amica, che di recente vi ha partecipato, a farmela scoprire». Nel monastero di Santa Rita da Cascia, infatti, le monache di clausura raccolgono gli abiti da sposa che tante donne donano al santuario per solidarietà o come segno di devozione a Santa Rita. È suor Maria Laura che si occupa dei vestiti, conservandoli in una stanza all’interno della clausura, pronti per essere proposti alle donne che arrivano in cerca dell’abito tanto desiderato.

Questa tradizione è nata al monastero negli anni ’50, in modo del tutto spontaneo. Inizialmente ne usufruivano principalmente le “Apette”, le ragazze ospiti all’Alveare di Santa Rita, una struttura costruita accanto al convento per sostenere bambine e ragazze provenienti da famiglie con serie difficoltà economiche e sociali. Nel tempo questo gesto di solidarietà si è radicato: oggi le future spose che ricorrono al servizio di beneficenza sono in genere le persone meno abbienti, che non hanno la possibilità di acquistare l’abito da sposa. In passato il contatto tra suor Maria Laura e la futura sposa avveniva unicamente attraverso la finestrella che mette in comunicazione la clausura con il mondo esterno, ma l’aumento delle richieste di questo servizio ha indotto la comunità delle monache a spostare nel 2013 il luogo d’incontro, da fuori a dentro la clausura. In questo modo è più facile immagazzinare i numerosi abiti donati ed è migliore l’accoglienza delle donne interessate alle prove dell’abito. Queste, solo se lo desiderano e a seconda delle possibilità, lasciano un’offerta per il dono ricevuto e molte, dopo aver utilizzato il vestito, scelgono di restituirlo al monastero per metterlo a disposizione di un’altra sposa. Il ricavato delle offerte viene solitamente utilizzato per sostenere un orfanotrofio, ma in alcuni casi è destinato ad altre opere di carità: l’anno scorso, ad esempio, è stato devoluto in favore dei terremotati dell’Italia centrale.

«Abbiamo quindi deciso – prosegue Maura Aimini – di iniziare una raccolta di abiti da sposa: le donne che lo vorranno ci potranno donare il loro vecchio vestito e la raccolta durerà fino alla fine di luglio. Nel mese di settembre organizzeremo, come associazione, una “spedizione” al santuario di Cascia per consegnare quanto raccolto. La trovo un’idea davvero molto bella, vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà, contribuendo a coronare il sogno di un bel abito da sposa per molte donne, che altrimenti non potrebbero permetterselo». Chi vuole partecipare a questa iniziativa, donando il proprio abito, può contattare l’associazione scrivendo a [email protected] oppure chiamando il numero 338 1778661.