Cimiteri invasi e sporcati dai piccioni

Invasione di piccioni nei cimiteri, Sel chiede interventi per allontanarli: «Rischiano di danneggiare le strutture e di creare problemi igienici». Il suggerimento del consigliere? Ricorrere ai “falchi lavoratori”, che spaventerebbero i volatili senza attaccarli: «Con le loro incursioni notturne scaccerebbero i piccioni».

Una crociata tutta particolare, quella lanciata da Marco Cirigliano, consigliere comunale di Sel, che deposita un’interrogazione a Palazzo Gilardoni per invocare soluzioni alla vera e propria «invasione» di piccioni nei tre cimiteri della città (quello centrale e quelli di Borsano e Sacconago).

«In tante parti dei camposanti regnano il degrado e la trascuratezza – fa notare Cirigliano – uno di questi problemi è la presenza di molti piccioni, che abbandonano i loro escrementi dappertutto». Un reportage fotografico delle feci depositate sulle tombe e sui passaggi dei cimiteri accompagna il testo dell’interrogazione.

La preoccupazione per l’esponente di Sel non riguarda soltanto il decoro, perché, fa notare, «l’acido urico, la sostanza bianca presente nelle feci dei piccioni, non è soltanto sgradevole alla vista, ma può creare danni alle strutture oltre a problemi di tipo igienico-sanitario nelle persone, come salmonellosi o toxoplasmosi per citarne alcune, che quotidianamente si recano dai loro cari».

Così Cirigliano chiede alla giunta comunale di «attivarsi per contrastare la presenza dei piccioni dai nostri cimiteri», ma anche per «una manutenzione straordinaria che possa dare il giusto e doveroso decoro ad un ambiente del quale dobbiamo avere il massimo rispetto». E in linea con lo spirito ecologista e amico degli animali che fa parte del suo movimento, il consigliere Cirigliano chiede che l’allontanamento dei volatili sia eseguito «utilizzando qualsiasi strumento nel rispetto della legge», ma suggerisce all’amministrazione di considerare il ricorso a tecniche il più possibilmente naturali e non violente.

«Principalmente, perché garantisce l’ottenimento dei migliori risultati, tra le tecniche attuate, anche quella dell’utilizzo e dell’impiego dei falchi lavoratori, con periodiche incursioni notturne, che servirebbero a scacciare i piccioni dai cimiteri senza che essi siano attaccati, ma spaventati nel sonno ne destabilizzerebbero la loro permanenza, favorendo il ristabilirsi degli equilibri tra la specie e il rapporto uomo e Natura». Insomma, se il premier Renzi ha i gufi che gli ronzano intorno, a Busto Farioli potrebbe rispondere con i falchi.

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