È una partita a scacchi Non stupitevi di niente

Il commento politico del nostro Andrea Aliverti

La corsa per il sindaco? Una partita a scacchi, una piccola “House of Cards” all’ombra di Palazzo Estense. Domina la pretattica, in questa fase post-balneare della preparazione della campagna elettorale.
Partiti e pretendenti si studiano, muovono le pedine e seminano trappole, in modo tale da preparare il terreno per arrivare con l’uomo giusto al posto giusto al momento del “dunque”, quando si stringeranno le alleanze.
L’ipotesi che Agorà potesse appoggiare la candidatura a sindaco di Daniele Marantelli? Una provocazione,

che da un lato era un “bacio della morte” ad un avversario temibile e dall’altro un avvertimento agli alleati, per far capire che si è disposti anche a perdere piuttosto che rimanere subordinati. Ribadito ora con la minaccia dei forzisti di correre da soli, funzionale ad alzare la posta e rimettere i due maggiori partiti su un piano di equilibrio in una trattativa elettorale.
Gli strappi di Stefano Clerici nei confronti di Forza Italia? Un gioco a tirare la corda per accentuare la spaccatura tra gli azzurri e la Lega e guadagnarsi un posto al sole in un’alleanza elettorale alternativa. L’intransigenza della Lega sul candidato sindaco del capoluogo? La riaffermazione di una leadership di coalizione, che poggia sui consensi crescenti nei confronti del Carroccio e del suo leader Matteo Salvini e che, sul modello Saronno, mette gli alleati sul “chi va là” rispetto al rischio di irrilevanza.
L’attivismo del governatore Roberto Maroni a Varese? Un modo per far capire quanto un sindaco dello stesso colore politico potrà essere supportato dalla Regione nel portare a compimento i propri programmi.
Il basso profilo di Ncd? Segno della volontà di tenere aperte tutte le strade, anche se tra gli ex alleati del centrodestra serpeggia la certezza che l’accordo tra gli alfaniani e il Pd sia ormai cosa fatta. È il teatrino della politica, e noi non ci possiamo farci niente. Se non interpretarlo correttamente, al di là di quel che emerge in superficie.