Ecco la Busto Arsizio che cade a pezzi

Dopo l’incendio che ha danneggiato la cascina il consigliere Cirigliano rilancia l’allarme: «Patrimonio sprecato, il Comune si impegni»

– «Cascina Burattana ma non solo: patrimonio sprecato, l’amministrazione è inadempiente». Dopo l’episodio nella notte tra venerdì e sabato, con il rogo e l’ennesimo crollo di una porzione dell’edificio agricolo di proprietà comunale alle porte di Borsano, il consigliere comunale di Sel rilancia l’allarme sulla conservazione del patrimonio pubblico, problema che aveva già sollevato in occasione della discussione sul bilancio preventivo 2014.

«C’è un articolo dello Statuto Comunale che prescrive la manutenzione del patrimonio, che in questi anni è stato completamente dimenticato – ribadisce Cirigliano – per fortuna nel nuovo testo dello Statuto sono riuscito a ripristinarlo. Non sono un giurista e non so quali conseguenze possa provocare questa inadempienza, di certo c’è una responsabilità politica forte da parte di chi ha gestito la città negli ultimi vent’anni senza fare nulla per preservare un patrimonio di valore».

La Cascina Burattana è solo uno dei casi, in questo momento il più emblematico, ma l’esponente di Sel allarga l’orizzonte all’ex Calzaturificio Borri e al Conventino di via Matteotti, anch’essi soggetti e ancora a rischio di crolli strutturali, ma anche ad altre strutture meno pregiate e note «ma altrettanto abbandonate a se stesse, come ad esempio la pista di ghiaccio del Museo del Tessile». Ma l’elenco è lungo, dalla piscina di via Poma alla cascina dei Poveri. «Non è strano che accadano certi episodi, visto che manca la giusta attenzione nei confronti della manutenzione del patrimonio – il riferimento di Cirigliano è al rogo con crollo alla Burattana – ormai dopo tanti anni siamo al paradosso, perché delle proprietà che erano un valore per la città si stanno trasformando in un costo e in una palla al piede».

Nel caso specifico della Cascina Burattana, secondo il consigliere di Sel «non c’è mai stata la volontà dell’amministrazione di portare avanti un progetto di recupero che poteva essere un fiore all’occhiello di questa città. Nonostante le reiterate offerte di disponibilità da parte della cooperativa Cascina Burattana, chi governa non ha mai creduto nel recupero della struttura e non ha mai dato risposte. Ora è evidente che questa inerzia si pagherà».
I soci della cooperativa stimano in due milioni di euro l’aumento del costo di ristrutturazione dovuto ai mancati interventi di freno al degrado: un conto che, sommando i vari edifici di proprietà comunale, potrebbe alzarsi a dismisura. Un fatto che potrebbe interessare anche alla Corte dei Conti?