Già libere le rom catturate “Salvate” dai documenti

«Siamo minorenni». Tornano a piede libero le due giovani rom fermate alcuni giorni fa al confine dai militari della guardia di finanza del Gaggiolo

– Le due ragazze viaggiavano su un’auto con altri famigliari. L’arresto era scattato perché le due giovani erano state trovate in possesso di documenti di identità fasulli. Per la legge sull’antiterrorismo il reato prevede che in questo caso le manette scattino immediatamente. Le due in sede di udienza di convalida, ma anche nell’immediatezza dello stop alla frontiera, aveva immediatamente messo le mani avanti: «Siamo entrambi minorenni» aveva dichiarato.
Una circostanza questa che ha di molto alleggerito la loro posizione: sarebbero state giudicate da un tribunale minorile. I finanzieri, che sull’automobile sulla quale le due viaggiavano hanno trovato oltre ai documenti fasulli anche parecchi attrezzi da scasso, avevano richiesto l’esame radiologico per chiarire l’esatte età delle ragazze..

Dallo sviluppo delle ossa del polso è infatti possibile stabilire con un’approssimazione accettabile l’età di una persona. L’esame medico aveva smentito la dichiarazione iniziale delle due ragazze: in base all’esito delle radiografie, infatti, le due non sembravano affatto minorenni e per la legge dovevano essere trattate come due adulte.

Ieri mattina, quindi, sono comparse davanti al giudice di Varese per la direttissima. Le due stavano rientrando dalla Svizzera in Italia. La presenza ingiustificata di attrezzi da scasso ha fatto ipotizzare agli inquirenti che il gruppetto avesse consumato dei furti oltre confine o si stesso comunque preparando a svaligiare delle abitazioni. Ieri mattina, però, con avvocato difensore giunto da Roma, città di residenza delle due, le giovani hanno presentato in aula documenti, autentici, che attestavano la loro minore età. Una delle ipotesi formulate dagli inquirenti è che le ragazze possano essere “ladre di identità”.
In ogni caso all’anagrafe romana risultato due minorenni le cui identità corrisponde a quella delle due giovani comparse ieri in aula. E l’età attestata dai documenti annulla l’esito dell’esame radiologico. Il giudice non ha potuto fare altro che inviare gli atti alla procura dei minori. Le ragazze sono libere.