I magnifici quattro negli occhi delle donne: «Noi, le mogli, vi raccontiamo i candidati»

Flora Marantelli, Elena Zanzi, Pamela Galimberti e Luisa De Simone ci svelano il vero dietro le quinte. «Fatica e stanchezza ma la passione ci ha dato la carica». «Decisione difficile: l’abbiamo presa assieme»

– Sono state loro le prime a sceglierli quali candidati ideali per il resto della vita. Con loro hanno messo su famiglia, hanno cresciuto dei figli, e hanno costruito e continuano a costruire il futuro. Nel giorno delle primarie del centrosinistra a parlare devono essere loro, , da 36 anni moglie di , e, da due anni sposa di . Nessuno più di loro sa perchè fidarsi e investire sui due candidati rivali. Logico quindi che siano proprio queste due candidate first lady della città a spiegare perchè votare per “Daniele” o per “Dino” e a raccontare in presa diretta cosa vuole dire una campagna elettorale.

La signora Flora Milani, moglie del deputato del Pd Daniele Marantelli

La signora Flora Milani, moglie del deputato del Pd Daniele Marantelli

(Foto by Varese Press)

«Per fortuna è il 13 dicembre»: Flora Milani lo dice con un sorriso. E del resto di campagne elettorali ne ha affrontate molte. «Daniele tiene in modo particolare alla sua città. Questa campagna è stata diversa – dice – Oggi sapremo. Se sarà lui il nostro candidato sindaco sarà lunga, ma affronteremo tutto situazione dopo situazione».

Per Luisa Pasca, neo mamma, «è stato impegnativo, difficile, stancante. Entusiasmante e bello – spiega – Con un bimbo piccolo è tutto più complicato. Poi però leggi i messaggi di stima che arrivano a Dino, le parole d’affetto, e pensi: chi se ne frega della stanchezza. Si va avanti». Arriviamo ai tratti particolari dei due candidati. Qual è la caratteristica principale di Daniele Marantelli? «È concreto, sa fare squadra. È un uomo sul quale contare.

È un uomo che fa quel che dice. Sempre. È così da quando lo conosco, ha forti valori, forti principi – spiega la signora Flora – Nonostante i sacrifici che il suo impegno politico ha richiesto, ha sempre messo la sua famiglia al primo posto». Qual è la peculiarità di Dino De Simone? «La passione in tutto ciò che fa – dice Luisa Pasca – la capacità di coinvolgere, la curiosità. Lui vuole ascoltare tutti e tutto, vuole capire. Per poi intervenire. E queste sono anche le caratteristiche che amo in lui».

Dino De Simone con Luisa Pasca: sono sposati da due anni

Dino De Simone con Luisa Pasca: sono sposati da due anni

(Foto by Varese Press)

Veniamo all’appello al voto. Perchè votare Daniele Marantelli? «Perchè metterà le sue competenze al servizio della città – dice la moglie – Competenze, che sono tante, ed esperienza. Daniele conosce Varese, ne conosce peculiarità e problemi, ripeto che sa fare squadra sul serio, non a parole, è concreto e sa come risolverli questi problemi e come sostenere queste peculiarità». «Come dovrebbe fare un vero amministratore. E infine perchè l’esperienza non ha mai spento la passione iniziale di Daniele. Quella che aveva 36 anni fa. Perchè ascolta i giovani, ma davvero, e riesce a immaginare e pensare come loro un futuro migliore».

Perchè votare Dino De Simone? «Torno a quando l’ho conosciuto all’università. Ho studiato urbanistica, avevo passione, volevo cambiare il mondo. Quell’entusiasmo poi in me è passato – rivela Luisa – ma in Simone mai. Queste primarie lo hanno riacceso anche in me». «Simone coinvolge, lavora per un’amministrazione davvero partecipata dai cittadini per questa città. Ho capito che era tutto possibile. E lo sarà anche per i varesini votandolo. Faccio una citazione da urbanista: le città sono composte da nodi urbani. Tanti fili diversi che si ritrovano. Ecco Simone è uno che questi nodi li scioglie, non li taglia». E i candidati ringraziano. A distanza hanno detto la stessa cosa che riassumiamo coralmente: «Senza due donne così al fianco, non saremmo mai riusciti a fare tutto quello che abbia o fatto».

Le settimane «impegnative» delle mogli dei candidati alle primarie. Lady Zanzi: «Campagna troppo rigida». Lady Galimberti: «Una bella esperienza». Entrambe convinte che i rispettivi consorti ce la faranno, oggi vivranno un’altra giornata campale insieme alla famiglia. , moglie di , racconta: «È stato un periodo intenso, in cui ci siamo visti molto poco, per i numerosi appuntamenti e anche perché mio marito ha continuato a lavorare mentre io, facendo il medico in ospedale, avevo gli impegni di sempre».
Ma in fondo lo rifarebbe: «Inizialmente ho cercato di dissuaderlo – ammette la signora Zanzi – Poi però ci siamo fatti prendere da questa esperienza, con tutta la famiglia, io e i nostri due ragazzi, compatta ad appoggiarlo e sostenerlo. Crediamo molto nelle sue possibilità, è l’unica vera novità».

Da moglie può anche giudicare questa campagna delle primarie: «Non sono addentro, ma l’ho vista un po’ rigida. I concorrenti di Daniele hanno innescato dei meccanismi tradizionali di raccolta del consenso, con poco spazio per lo spontaneismo – la critica di Elena Baratelli – Penso ad esempio al confronto ufficiale tra i quattro candidati al collegio De Filippi, in cui non c’è stata possibilità di dialogo, non si sono potute fare domande dal pubblico. Ho visto poca spontaneità e molta paura di esporsi».

Elena Baratelli, moglie dell’agronomo di Varese2.0 Daniele Zanzi

Elena Baratelli, moglie dell’agronomo di Varese2.0 Daniele Zanzi

(Foto by Andrea Aliverti)

Infatti Lady Zanzi ammette, senza molti giri di parole nei confronti dei vecchi schemi della politica tradizionale: «Mi sarei aspettata una campagna meno politica, con meno faccioni in giro per Varese, più calata sul campo e sui problemi della città, mentre invece sono arrivati ministri e sottosegretari. Ho notato che le persone non politicizzate hanno apprezzato molto il modo di condurre la campagna di mio marito». E questo, in fondo, potrebbe essere «la carta vincente» per Daniele Zanzi. «Oggi – chiosa Elena Baratelli – io e i nostri ragazzi saremo sparsi nelle varie sedi di seggio per vedere com’è il clima, sperando che Daniele ce la possa fare». , moglie di , racconta così la sua “avventura”: «Prima della decisione di correre alle primarie, ne abbiamo parlato in famiglia, abbiamo valutato attentamente i pro e i contro. Più che provare a dissuaderlo, ho fatto in modo che ragionassimo insieme sui pro e i contro, poi ho espresso il mio pensiero e ho deciso di appoggiarlo come faccio sempre».

Sono state settimane intense, in casa Galimberti: «Sì, è stato impegnativo, anche perché abbiamo due figli piccoli – ammette Pamela – già siamo abituati al fatto che non è facile gestire gli impegni con la famiglia, ma effettivamente in questo periodo non è stato facilissimo. D’altra parte, mio marito fa il libero professionista, quindi siamo abituati ad avere una vita piena e frenetica». Eppure rimarrà nel cuore anche questo periodo: «Me l’aspettavo più o meno così come è stata – spiega Lady Galimberti – ma devo dire che è stata una bella esperienza, nuova e interessante, che ci ha portato a conoscere tante persone, ma anche a riscoprire tante persone che negli anni avevamo perso di vista.

La signora Pamela Rossi, consorte dell’avvocato Davide Galimberti

La signora Pamela Rossi, consorte dell’avvocato Davide Galimberti

(Foto by Varese Press)

In particolare quando Davide andava a incontrare i suoi potenziali elettori nelle loro abitazioni, è stato davvero interessante. Ci siamo potuti immergere nella città». Oggi seguirà la giornata del voto «in prima e in seconda persona. Sarò con i ragazzi a una festa di compleanno, faremo la nostra vita di tutti i giorni». Ma con la mente ai seggi: «L’aspettativa», ammette Pamela Rossi, «è di vincere, poi se non si vince la vita continua. Un futuro comunque in politica per Davide? Lascio la risposta agli esperti in materia…».

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