– Sono state loro le prime a sceglierli quali candidati ideali per il resto della vita. Con loro hanno messo su famiglia, hanno cresciuto dei figli, e hanno costruito e continuano a costruire il futuro. Nel giorno delle primarie del centrosinistra a parlare devono essere loro, , da 36 anni moglie di , e, da due anni sposa di . Nessuno più di loro sa perchè fidarsi e investire sui due candidati rivali. Logico quindi che siano proprio queste due candidate first lady della città a spiegare perchè votare per “Daniele” o per “Dino” e a raccontare in presa diretta cosa vuole dire una campagna elettorale.
«Per fortuna è il 13 dicembre»: Flora Milani lo dice con un sorriso. E del resto di campagne elettorali ne ha affrontate molte. «Daniele tiene in modo particolare alla sua città. Questa campagna è stata diversa – dice – Oggi sapremo. Se sarà lui il nostro candidato sindaco sarà lunga, ma affronteremo tutto situazione dopo situazione».
Per Luisa Pasca, neo mamma, «è stato impegnativo, difficile, stancante. Entusiasmante e bello – spiega – Con un bimbo piccolo è tutto più complicato. Poi però leggi i messaggi di stima che arrivano a Dino, le parole d’affetto, e pensi: chi se ne frega della stanchezza. Si va avanti». Arriviamo ai tratti particolari dei due candidati. Qual è la caratteristica principale di Daniele Marantelli? «È concreto, sa fare squadra. È un uomo sul quale contare.
È un uomo che fa quel che dice. Sempre. È così da quando lo conosco, ha forti valori, forti principi – spiega la signora Flora – Nonostante i sacrifici che il suo impegno politico ha richiesto, ha sempre messo la sua famiglia al primo posto». Qual è la peculiarità di Dino De Simone? «La passione in tutto ciò che fa – dice Luisa Pasca – la capacità di coinvolgere, la curiosità. Lui vuole ascoltare tutti e tutto, vuole capire. Per poi intervenire. E queste sono anche le caratteristiche che amo in lui».
Veniamo all’appello al voto. Perchè votare Daniele Marantelli? «Perchè metterà le sue competenze al servizio della città – dice la moglie – Competenze, che sono tante, ed esperienza. Daniele conosce Varese, ne conosce peculiarità e problemi, ripeto che sa fare squadra sul serio, non a parole, è concreto e sa come risolverli questi problemi e come sostenere queste peculiarità». «Come dovrebbe fare un vero amministratore. E infine perchè l’esperienza non ha mai spento la passione iniziale di Daniele. Quella che aveva 36 anni fa. Perchè ascolta i giovani, ma davvero, e riesce a immaginare e pensare come loro un futuro migliore».
Perchè votare Dino De Simone? «Torno a quando l’ho conosciuto all’università. Ho studiato urbanistica, avevo passione, volevo cambiare il mondo. Quell’entusiasmo poi in me è passato – rivela Luisa – ma in Simone mai. Queste primarie lo hanno riacceso anche in me». «Simone coinvolge, lavora per un’amministrazione davvero partecipata dai cittadini per questa città. Ho capito che era tutto possibile. E lo sarà anche per i varesini votandolo. Faccio una citazione da urbanista: le città sono composte da nodi urbani. Tanti fili diversi che si ritrovano. Ecco Simone è uno che questi nodi li scioglie, non li taglia». E i candidati ringraziano. A distanza hanno detto la stessa cosa che riassumiamo coralmente: «Senza due donne così al fianco, non saremmo mai riusciti a fare tutto quello che abbia o fatto».
Le settimane «impegnative» delle mogli dei candidati alle primarie. Lady Zanzi: «Campagna troppo rigida». Lady Galimberti: «Una bella esperienza». Entrambe convinte che i rispettivi consorti ce la faranno, oggi vivranno un’altra giornata campale insieme alla famiglia. , moglie di , racconta: «È stato un periodo intenso, in cui ci siamo visti molto poco, per i numerosi appuntamenti e anche perché mio marito ha continuato a lavorare mentre io, facendo il medico in ospedale, avevo gli impegni di sempre».
Ma in fondo lo rifarebbe: «Inizialmente ho cercato di dissuaderlo – ammette la signora Zanzi – Poi però ci siamo fatti prendere da questa esperienza, con tutta la famiglia, io e i nostri due ragazzi, compatta ad appoggiarlo e sostenerlo. Crediamo molto nelle sue possibilità, è l’unica vera novità».
Da moglie può anche giudicare questa campagna delle primarie: «Non sono addentro, ma l’ho vista un po’ rigida. I concorrenti di Daniele hanno innescato dei meccanismi tradizionali di raccolta del consenso, con poco spazio per lo spontaneismo – la critica di Elena Baratelli – Penso ad esempio al confronto ufficiale tra i quattro candidati al collegio De Filippi, in cui non c’è stata possibilità di dialogo, non si sono potute fare domande dal pubblico. Ho visto poca spontaneità e molta paura di esporsi».
Infatti Lady Zanzi ammette, senza molti giri di parole nei confronti dei vecchi schemi della politica tradizionale: «Mi sarei aspettata una campagna meno politica, con meno faccioni in giro per Varese, più calata sul campo e sui problemi della città, mentre invece sono arrivati ministri e sottosegretari. Ho notato che le persone non politicizzate hanno apprezzato molto il modo di condurre la campagna di mio marito». E questo, in fondo, potrebbe essere «la carta vincente» per Daniele Zanzi. «Oggi – chiosa Elena Baratelli – io e i nostri ragazzi saremo sparsi nelle varie sedi di seggio per vedere com’è il clima, sperando che Daniele ce la possa fare». , moglie di , racconta così la sua “avventura”: «Prima della decisione di correre alle primarie, ne abbiamo parlato in famiglia, abbiamo valutato attentamente i pro e i contro. Più che provare a dissuaderlo, ho fatto in modo che ragionassimo insieme sui pro e i contro, poi ho espresso il mio pensiero e ho deciso di appoggiarlo come faccio sempre».
Sono state settimane intense, in casa Galimberti: «Sì, è stato impegnativo, anche perché abbiamo due figli piccoli – ammette Pamela – già siamo abituati al fatto che non è facile gestire gli impegni con la famiglia, ma effettivamente in questo periodo non è stato facilissimo. D’altra parte, mio marito fa il libero professionista, quindi siamo abituati ad avere una vita piena e frenetica». Eppure rimarrà nel cuore anche questo periodo: «Me l’aspettavo più o meno così come è stata – spiega Lady Galimberti – ma devo dire che è stata una bella esperienza, nuova e interessante, che ci ha portato a conoscere tante persone, ma anche a riscoprire tante persone che negli anni avevamo perso di vista.
In particolare quando Davide andava a incontrare i suoi potenziali elettori nelle loro abitazioni, è stato davvero interessante. Ci siamo potuti immergere nella città». Oggi seguirà la giornata del voto «in prima e in seconda persona. Sarò con i ragazzi a una festa di compleanno, faremo la nostra vita di tutti i giorni». Ma con la mente ai seggi: «L’aspettativa», ammette Pamela Rossi, «è di vincere, poi se non si vince la vita continua. Un futuro comunque in politica per Davide? Lascio la risposta agli esperti in materia…».
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