«Il governo non sostiene Malpensa»

Roger Zanesco, esperto di Aeroporti Lombardi, commenta la possibile liberalizzazione delle rotte. Lo scenario: «Un nuovo decreto riverserebbe passeggeri sul Forlanini: è inadeguato, sarebbe caos»

La riscrittura del decreto Linate a firma significherà «l’allargamento del cordone al Forlanini: soltanto questo può voler dire un nuovo decreto per quell’aeroporto», sostiene di Aeroporti Lombardi, associazione apolitica creata da appassionati e professionisti del mondo dell’aviazione per far conoscere la realtà degli aeroporti della nostra regione.

In altre parole: «liberi tutti». Libere le compagnie aeree di volare da Milano per qualsiasi rotta anche extra europea, cosa che non può accadere oggi.

Favore a Etihad o boomerang?

«Se rivisitano il decreto Lupi è per strappare un certo numero di voli verso Abu Dhabi da Linate – ritiene Zanesco – Siamo tutti curiosi di vedere dove andrà a parare il nuovo decreto. Ma una cosa è certa: manca la volontà politica di sostenere Malpensa. Si dice che i passeggeri vogliano partire da Linate: qualcuno mi spieghi qual è il passeggero che vuole partire da Linate. Quello che abita a San Babila, magari».

Difficile credere che il decreto in fase di riscrittura da parte del ministero dei Trasporti, ora a guida , si metta a discernere su questa o quella destinazione da consentire, a partire dalla primavera.

Secondo Aeroporti Lombardi «l’Unione europea non farà più passare selezioni di destinazioni». Tutti dentro o tutti fuori, insomma. Con una sovrabbondanza di slot da distribuire a tutte le compagnie aeree: Aeroflot, ad esempio, potrebbe volare su Mosca; Lufthansa potrebbe rimpinguare le sue destinazioni; Turkish Arlines avrebbe accesso, come spera, alla piazza milanese; così pure easyJet e Ryanair. Il tutto a fronte di «un caos totale che verrebbe a generarsi nell’aeroporto di Linate». Ne sono certi quelli di Aeroporti Lombardi, pensando a un Forlanini da 12-14 milioni di passeggeri l’anno, come prima della della grande Malpensa, «che avrebbe soltanto un effetto boomerang per la stessa Linate». Eppure «questo è il gioco, aprire a tutti» commenta Zanesco.

Ma se il gioco è quello di favorire il desiderio di Etihad-Alitalia di volare verso Abu Dhabi da Milano, secondo l’associazione – munita di un blog aggiornato e sempre più bello da visitare – la stessa Etihad non ne avrebbe poi, alla fine, un gran vantaggio.

Le risposte negate

«Si ritroverebbe a dover condividere con un serie di coinquilini, cioè le altre compagnie aeree, una casa ora a completa disposizione di Alitalia», annota Roger Zanesco pensando alla metà dei voli e oltre attualmente operata dalla ex compagnia di bandiera al Forlanini, dove almeno il 60% del fatturato è targato Alitalia.

Ma, incalza il portavoce di Aeroporti lombardi, «un utente un po’ sveglio non andrà volentieri una seconda volta su un A321, un aeroplanetto, per finire nella bolgia che si creerà a Linate e atterrare poi ad Abu Dhabi dove non si troveranno certo tutte le destinazioni possibili come a Dubai, raggiungibile con Emirates da Malpensa».

La gallina dalle uova d’oro quale è sempre stato il Forlanini, complice la supergettonatissima rotta Linate-Fiumicino, ormai molto ridimensionata dalla linea ferroviaria ad alta velocità, ora avrebbe altri passi da compiere: «Perché non si dirottano lì i jet privati dei miliardari, che offrirebbero a Linate un’utenza di lusso? Perché li si manda, invece, a Malpensa?» domanda Zanesco.n