Il “muro del pianto” sulla 394 Code e proteste ogni mattina

Per gli automobilisti da settimane costretti a subire lunghe code e perdite di tempo è ormai “il muro del pianto”. Proseguono i disagi degli utenti della strada statale 394, all’altezza del confine tra Comerio e Gavirate, a causa del crollo di un muro di contenimento, appartenente ad un privato, su una carreggiata della trafficata arteria che conduce a Varese. I vigili del fuoco, dopo un sopralluogo nel mese di agosto un mese fa, hanno ordinato per motivi di sicurezza, la chiusura parziale della 394 per qualche metro; il traffico a senso unico alternato, viene regolato da un semaforo.

Da quando sono iniziate le scuole, le code di auto, soprattutto nelle ore di punta, si sono notevolmente allungate, come anche i tempi di percorrenza; l’esasperazione dei cittadini è massima. C’è che propone addirittura di fare una colletta tra le persone in coda e finanziare i lavori di sistemazione del muro. «Da luglio – racconta , automobilista che ogni giorno percorre la 394 per recarsi a Varese dove lavora – il sottoscritto, in compagnia di molti malcapitati automobilisti, attende con italica pazienza il ripristino dello statu quo ante; la viabilità a senso alternato gestita dal semaforo, provoca ormai da settimane interminabili code in entrambe le direzioni di marcia».

Il muro di contenimento ha ceduto questa estate probabilmente a causa delle forti piogge; analogo episodio è accaduto pochi metri più avanti, nei pressi della Whirlpool, ma il problema è stato risolto in pochi giorni. «Non sta a noi stabilire quanto costino i lavori di ripristino o a chi tocchino – prosegue il signor Moneta, facendosi portavoce del forte disagio di centinaia di automobilisti – ma è un nostro diritto sollecitare e lamentare un danno che quotidianamente subiamo».

L’automobilista avanza un’ironica, fino ad un certo punto, provocazione; una raccolta di denaro tra le persone in coda. «Il tempo di attesa medio al semaforo è di 16 minuti al giorno – calcola – che vuol dire più di un’ora di attesa a settimana; se la paga oraria di un operaio o impiegato è sui 20 euro e se calcoliamo, al ribasso, il passaggio di mille auto a settimana, fa 20 mila euro, che moltiplicati per 4 settimane fa 80 mila euro. Sono passati due mesi di code e saremmo già a 160 mila euro; con questa cifra possiamo incaricare una ditta per ricostruire il muro, sul quale potremmo scriverci: “donato dagli automobilisti, cittadini che pazientemente attesero una risposta mai giunta”».

Il sindaco tranquillizza gli animi. «In questi giorni contiamo di trovare una soluzione al problema al fine di trovare un accordo tra l’Anas ed il privato proprietario del muro».

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