Il Pd stavolta ci crede: «Loro le cene di Arcore, da noi sceglie la gente»

Il segretario Alfieri: «Partito in salute e aperto». Paris: «Non ci siamo schierati. E ora Lega a casa»

VARESE – «Dopo una competizione così partecipata, possiamo vincere a Varese». Parola del segretario regionale, che da viale Monte Rosa giudica positivamente il risultato delle primarie di Varese.
Guardando già alla partita decisiva del prossimo giugno. «Abbiamo dato un’altra prova di democrazia importante – spiega Alfieri – ancora una volta il centrosinistra sceglie il proprio candidato coinvolgendo la comunità degli iscritti, mentre di là sceglieranno ancora le cene di Arcore e come sempre, pur con nuovi personaggi al comando, il candidato verrà calato dall’alto».
Da Alfieri arrivano i «complimenti a , a lui l’onere e l’onore di guidare la coalizione di centrosinistra e un grosso in bocca al lupo. Complimenti anche agli altri candidati che hanno animato la campagna, da Zanzi a De Simone, con un abbraccio particolare e un grazie a che con la sua coraggiosa disponibilità ha nobilitato e reso più significative queste primarie».

Che per Alessandro Alfieri sono state «una competizione seria, perché le primarie ormai sono competizioni molto aperte, in cui la gente sceglie in maniera molto libera, in base a progetti e programmi, senza vincoli né disciplina di partito».
A questo punto dalle parti del Pd sono davvero più convinti di espugnare il “fortino” Varese: «Dopo primarie così in cui partecipano 2.700 persone – sottolinea Alfieri – vuol dire che c’è un centrosinistra in salute.

Per questa coalizione, aperta ai movimenti civici, non c’è più preclusione per nessun risultato».
Soddisfatto il segretario cittadino , che va oltre le polemiche su un presunto “tifo” della sezione per Galimberti: «Non c’è stata da parte della segreteria cittadina un’espressione nei confronti dell’uno o dell’altro candidato. L’obiettivo era che vincesse uno dei due candidati del Pd».
Per Paris «il fatto che, l’abbiamo visto in questo mese e mezzo, tutti e quattro i candidati abbiano saputo creare una grande mobilitazione di idee e di energie nuove all’interno della città ci fa ben sperare per il futuro. Rispetto a questo, è chiaro che il fatto di aver costituito una coalizione e di aver portato alle primarie candidati che rappresentano fette di città che non saremmo riusciti ad intercettare. Ottimo incipit per la battaglia amministrativa dei prossimi mesi».

Per il segretario varesino «ha pesato la grande volontà di cambiamento che c’è in questa città dopo più di vent’anni di sostanziale predominio delle forze di centrodestra e in particolare della Lega e i pochi risultati raggiunti da queste amministrazioni».
«Anche oggi, girando per i seggi, ho notato grande insoddisfazione per la situazione in città, la cura per i beni comuni, dalla manutenzione delle strade e delle scuole alla sanità e ai servizi. Da questo punto di vista questa volontà di cambiamento ha trovato una risposta».
Può esserci stata anche da parte dei varesini lungimiranza in vista del voto di giungo: «Può aver pesato anche il fatto che Galimberti abbia caratteristiche e un porsi nei confronti dei cittadini più incline al moderatismo – sostiene Paris – un cambiamento nella moderazione che può piacere ai varesini».

«Grazie agli sfidanti è stata una sfida appassionante, vinta sul filo del rasoio ma in maniera comunque decisa da Davide Galimberti – le parole del segretario provinciale – ora una nuova partita da giocare tutti insieme».
Secondo il numero uno provinciale però il “dopo-partita” sarà esente da polemiche. «Assolutamente no, il voto è chiaro. Anche se fosse stata soltanto di un voto, la vittoria è chiara – afferma Astuti – l’affluenza è stata buona, in linea con le aspettative del partito e con l’ultima tornata delle primarie a Varese».