Il rumore di Malpensa ci fa ammalare

Dal ’97 nei comuni intorno all’aeroporto ricoveri cresciuti del 10% rispetto al resto della provincia. Secondo lo studio dell’Insubria i decibel fanno più male delle emissioni nocive. Aumenta l’ipertensione

Malpensa fa male? Gli studi dell’università dell’Insubria mostrano come dal ’97 in poi nei Comuni del Cuv i ricoveri ospedalieri siano cresciuti del 10% rispetto al resto della provincia. Ma il rumore fa più male delle emissioni nocive. «È ora di una valutazione di impatto sulla salute di Malpensa».
È la sintesi degli studi epidemiologici presentati nella tavola rotonda «L’impatto delle attività aeroportuali sulla qualità della vita delle popolazioni residenti» all’Insubria. Preoccupano soprattutto i dati sui ricoveri, analizzati tra il ’97 e il 2006, con una crescita a livello di Cuv del 10% più della media provinciale. Aumentano dell’8% quelli per malattie cardiocircolatorie (+15% per le ipertensioni), mentre in provincia scendono del 10%. Il delta è del 10% sui Comuni del Cuv anche per le complicazioni in gravidanza, mentre i tumori, stabili nel Cuv, scendono nel resto della provincia.

«Dati da approfondire» l’invito di , docente di patologia e oncologia molecolare all’Insubria. Più dell’aria inquinata, è il rumore che fa ammalare chi vive attorno a Malpensa. «L’impatto sanitario degli aeroporti è più legato a disturbi da rumore che da inquinamento dell’aria, ad esempio il 21% delle ipertensioni nella popolazione esposta è attribuibile al rumore aeroportuale – fa sapere , responsabile dell’osservatorio epidemiologico dell’Asl di Varese – i tassi di mortalità nei Comuni circostanti a Malpensa, indicano che, rispetto al valore provinciale, in 15 anni il rischio di morte, in buona parte dovuta a malattie cardiovascolari, è più elevato del 3%, mentre il rischio di morte per malattie respiratorie è più basso del 9%». Un trend certificato dalle rilevazioni del Progetto Malpensa di Arpa Lombardia che con campagne in area Cuv ha preso in considerazione anche microinquinanti come il temuto benzene. «Non sono state rilevate differenze significative per nessuno degli inquinanti monitorato» ammette di Arpa.

La qualità dell’aria dell’intorno di Malpensa è più o meno la stessa di Saronno o Magenta. «Non vuol dire che l’aeroporto non inquina – sottolinea Lazzarini – le emissioni ci sono, ma non c’è un impatto locale, si disperdono su un’area più vasta». Ciò non toglie, come ammonisce dell’istituto di fisiologia clinica del Cnr, che non si debba invertire la tendenza: «In un’area tra le più inquinate al mondo non si possono continuare ad aggiungere strutture inquinanti, il cui impatto su dati già alti risulterà relativamente modesto. Bisogna mettere dei segni “meno”». La soluzione emersa si chiama Vis, valutazione di impatto sulla salute, che per il professor Bonapace è «lo strumento da adottare per lo sviluppo dell’aerostazione».