Il siluro di Clerici ai partigiani «Crisantemi ai morti viventi…» Siete d’accordo con le sue parole?

SONDAGGIO: Ieri manifestazione dell’Anpi in centro dopo il blitz con le rune. L’assessore la definisce: «una quarantina di poveri cristi». Zappoli: «Ha l’anima nera»

– Ieri l’Anpi provinciale ha manifestato nel centro di Varese contro le 200 rune bianche e la svastica nazista comparse nel sacrario di San Martino sopra Duno. C’erano parecchie persone, sicuramente qualche centinaio, con le bandiere rosse.
«Morti viventi» secondo , assessore del comune di Varese che ha commentato su Facebook: «Che poi manco erano dell’Anpi, c’erano pseudo sindacalisti, qualche anziano e zecche di dubbia provenienza con le immancabili canne, gli scontatissimi rasta, i tristissimi canti ribelli. Una quarantina di poveri cristi che al sabato hanno poco da fare».

Un momento della manifestazione antifascista organizzata dall’ANPI

Un momento della manifestazione antifascista organizzata dall’ANPI

(Foto by Varese Press)

Raggiunto al telefono, l’assessore ha giustificato così le sue esternazioni: «Non entro nel merito di quanto accaduto a Duno, ma stare ancora qui a parlare di guerra civile mi sembra ridicolo. Abbiamo un Paese che va a rotoli perché qualcuno lo ha svenduto. Abbiamo una generazione persa, con una disoccupazione giovanile al 43 per cento».
«E, anziché riunire le forze per tirar fuori l’Italia dal nulla in cui versa, c’è gente che manifesta contro il pericolo fascista». E ancora: «Da una parte mi dispiace umanamente per queste persone e per l’immagine che resta della sinistra Italia. Dall’altra mi arrabbio, perché al posto di rimboccarsi le maniche e fare una rivoluzione vera, che ribalti le regole e faccia ripartire il Paese, si perde tempo a combattere contro una minaccia grottesca, qual è il pericolo fascista».

I partecipanti alla manifestazione antifascista organizzata dall’ANPI

I partecipanti alla manifestazione antifascista organizzata dall’ANPI

(Foto by Varese Press)

«Nomina sunt rerum – risponde , della presidenza provinciale dell’Anpi – Uno che usa termini come “zecche” fa uscire la sua vera anima nera. È notorio che tutti quelli che vengono dalla sua esperienza, pur di avere un posto, sono capaci di passare dal fez ad altri berrettini. Clerici è l’ultimo, conta come gli alberi come vorrebbe abbattere».
E ancora: «Clerici, affermando che il pericolo fascista non c’è, dice quello che pensano loro. Peccato i soggetti che a noi non piacciono sono quelli che lo ritengono poco più

di un flatus voci». «A destra non lo considerano, al centro lo sopportano, a sinistra si domandano “Clerici chi è?”. Il giorno che non avrà più la sedia scomparirà dalla scena. Se poi la giunta gli attribuisce un ruolo, ce ne faremo una ragione». Fino all’affondo: «È strano che Clerici si preoccupi di quattro vecchietti. Se non è così importante, perché un assessore tanto impegnato dedica attenzione a questa manifestazione? Sarebbe una cosa su cui riflettere, se ne valesse la pena. Ma non ne vale la pena. Lui, insieme alle sue idee, è da smaltire nella discarica della storia».

Sul tema vuole intervenire il consigliere del Pd: «Questo atteggiamento dell’assessore è una schifezza. Quando una persona rappresenta il Comune – che tra le altre cose ha un sindaco che ogni 25 aprile indossa il Tricolore – non può uscire ogni settimana con provocazioni stupide e infantili».