«Io governo con la Lega ma accolgo i profughi»

Il sindaco di Casorate: «È nostro dovere obbedire agli ordini». In cinque nell’appartamento di una persona debitrice del Comune

– «Non possiamo rifiutarci di accogliere i profughi»: il neo sindaco di Casorate Sempione è chiarissimo. E poco importa se la Lega Nord all’interno della sua maggioranza di centrodestra picchia i piedi.
«Ho già detto e fatto comprendere agli assessori leghisti che un ordine superiore va rispettato. Io sono un ufficiale di governo e devo fare il mio dovere», ricorda il primo cittadino. Se, dunque, il prefetto dice che Casorate dovà ospitare cinque richiedenti asilo, Casorate lo farà. E così, infatti, sarà. A breve.

Il proprietario dell’appartamento in via Cesare Battisti sta effettuando i lavori richiesti dall’ufficio tecnico del Comune per poter affittare l’alloggio alla cooperativa Ballafon che si occuperà dei profughi. Il tentativo di farli entrare a metà luglio non è riuscito: l’alloggio non era a posto.
«Dal sopralluogo con i tecnici del Comune e la Polizia locale abbiamo verificato il mancato rispetto delle norme igieniche e la necessità di un adeguamento degli impianti (manca il riscaldamento e c’è

ancora la bombola del gas, ndr), da certificare una volta terminati i lavori», spiega il sindaco.
Entro la settimana prossima potrebbe essere tutto risolto: le cinque persone arrivate a Casorate e poi rispedite via a causa dell’appartamento non a norma dovrebbero tornare. «Ero dispiaciuto per loro, si tratta di persone, non di pacchi da consegnare o riportare indietro», commenta il sindaco. A breve, comunque, la loro abitazione provvisoria sarà in via Battisti, lungo il Sempione “vecchio”.

«Non possiamo dire loro di no – ricorda Cassani – Quello che noi faremo sarà verificare che la cooperativa ottemperi ai propri doveri, come i corsi di alfabetizzazione, e che non si crei alcun problema di convivenza con la popolazione locale».
Il contesto di via Battisti «è già piuttosto degradato – sostiene il sindaco – e l’appartamento destinato ai profughi è in condominio, dunque in una realtà da condividere con altri. Manterremo la massima attenzione per il bene di tutti».
I cinque vivranno in 66 metri quadrati di alloggio, con una situazione pregressa ancora da sanare da parte del proprietario dell’appartamento, che ha un debito aperto con il Comune «pari alle imposte dovute dal 2006 ad oggi, oltre alle spese condominiali», registra il sindaco dopo gli accertamenti svolti dagli uffici. L’affitto che la cooperativa pagherà al titolare dell’alloggio gli sarà senz’altro utile, anche nei confronti del debito contratto con il Comune.
Ma intanto a Casorate si pensa all’arrivo dei profughi con qualche timore da parte di una fetta di popolazione, mentre il sindaco rassicura tutti, anche politicamente: «Non c’è alcun problema nella mia maggioranza di governo».