La ditta di Solbiate che ha conquistato Papa Francesco

La tecnologia tutta varesina della Quanta System, protagonista del restauro del Duomo di Firenze. Il pontefice apprezza il lavoro made in Valle Olona

– Le opere d’arte e i monumenti di Firenze riportati al loro antico splendore grazie a uno speciale laser inventato e prodotto dalla Quanta System, azienda di Solbiate Olona, facente parte del gruppo toscano El.En. Tecnologia varesotta a disposizione degli artisti che hanno condotto il restauro di un patrimonio dell’umanità come il Battistero e il Duomo fiorentino, proprio in occasione della visita pastorale di nel capoluogo della Toscana di un paio di giorni fa. Pare anzi, che il Santo Padre sia rimasto particolarmente impressionato dall’efficacia dell’opera di restauro che ha riportato alla bellezza originaria statue, superfici marmoree, bronzee e dorate.

«Siamo orgogliosissimi di aver contribuito a fornire ogni possibile nostra tecnologia innovativa a supporto per questo importante intervento di restauro – commenta , amministratore delegato di Quanta System – ciò ci ha permesso di rimanere fedeli alla nostra missione, ovvero contribuire a preservare i patrimoni dell’umanità».
Salvadeo ha avuto modo di conoscere personalmente il Papa che lo ha invitato, con la sua famiglia, lo scorso mese ad una messa mattutina che il Santo Padre celebra a Santa Marta,

per ringraziarlo della donazione di tre laser chirurgici per altrettanti ospedali sudamericani, scelti personalmente da Francesco, da parte dell’azienda di Solbiate Olona.
«Siamo stati ancora più orgogliosi – prosegue l’amministratore delegato – quando abbiamo saputo che il Papa per primo avrebbe ammirato le opere restaurate con il nostro laser, in concomitanza con la sia visita in città. E’ molto bello pensare di aver contribuito a proiettare e perpetrare nel futuro quel messaggio fondamentale di bellezza creato nei secoli dai grandi maestri d’arte italiani». L’intervento di recupero attuato a Firenze è stato reso possibile grazie ad una tecnologia tutta varesotta, messa a punto a Solbiate Olona, dopo anni di studi e di prove, da uno staff di ingegneri e tecnici e messa a disposizione del team composto da architetti, restauratori e studiosi di arte che hanno materialmente effettuato il restauro.

Questo tipo di laser permette un intervento molto selettivo e non crea danni alle superfici, rispettandone le patine di valore e le tessiture originarie. Il fascio di luce del laser agisce, a zero impatto ambientale, in maniera precisa e selettiva, recuperando e ripulendo le opere dai segni del tempo. La collaborazione tra Città del Vaticano e Quanta System non si esaurisce a Firenze; dalla scorsa estate, è iniziato il lavoro di recupero di cinquecento tra statue, busti e opere scultoree ospitate nei giardini e nei musei vaticani. Sono due i tipi di laser utilizzati per le opere di restauro; uno è quello chiamato “demolitore”, da tempo impiegato anche in chirurgia per la rottura dei calcoli renali e ora utilizzato anche per eliminare le incrostazioni dalle sculture di cemento e marmo e sulle opere in oro e bronzo. L’altro è un laser di dimensioni e peso ridotti rispetto ai modelli abitualmente utilizzati, più facilmente trasportabile, che garantisce un effetto ripulente sulla superficie, vaporizzando la crosta nera depositata; in attesa di mostrare il lavoro finito a Papa Francesco.