La Varese ideale? La pensino i nostri ragazzi

Li si vede passeggiare per corso Matteotti, seduti in piazza Monte Grappa o ai tavolini dei bar, colmi di libri e idee.

Sono i ragazzi dai diciotto anni in su, pronti ad affacciarsi alla vita sociale della città. Una vita che però, come ci hanno fatto notare, non offre molto. Abbiamo parlato con loro, ascoltando ciò che avevano da dire in merito alle offerte di eventi che Varese propone per i ragazzi della loro età.

Le prime voci erano quelle di Sara e Silvia, sui vent’anni e dirette all’aula studio Forzinetti per prepararsi ai primi esami universitari dell’anno.

«A Varese di eventi ce ne sono pochi» spiega Silvia. «E, anche quando ci sono, non si viene mai a sapere. Non c’è informazione, già quello sarebbe un passo avanti» aggiunge Sara.

Le due ragazze fanno anche notare che, «con internet, la pubblicità è facile da fare, ma anche troppo dispersiva. Un lavoro più mirato darebbe visibilità a tutte le proposte».

In merito a ciò che cercano la risposta viene facile: «Ci vorrebbe un posto dove ritrovarsi alla sera. I locali di Varese per ballare e divertirsi sono all’aperto e si deve pagare l’ingresso, come ad esempio al Village – la discoteca situata sul lungolago della Schiranna – Se fa freddo o anche solo se si vuole risparmiare, le possibilità sono limitate. Sarebbe bello avere un posto come il Glamour di Tradate, ma dove si possa anche parlare».

Alla loro voce si unisce Federico, giovane che lavora in uno studio grafico di piazza XX Settembre: «Serve uno spazio a nostra misura, dove la sera si possa andare per divertirsi ma di giorno ci si possa ritrovare anche solo per confrontarsi e magari organizzare eventi da proporre alla città. A volte succede già all’aula studio, io lavoro lì vicino, però è una cosa che avviene spontaneamente. Sarebbe bello avere un luogo pensato apposta per noi e per queste cose».

Il ragazzo aggiunge anche che «non c’è novità a stare tutte le sere in piazza Monte Grappa a bersi la birra. Quello non è un luogo di ritrovo, è solo un posto come un altro».

Anche Filippo ha da dire la sua. Lui non è varesino, abita a Castronno, dove fa parte dell’associazione giovanile Terven che dal 2005 organizza eventi per i ragazzi quali l’End Summer Fest. «Ho un po’ di amici a Varese, e se da parte dei ragazzi c’è la volontà, ci dovrebbe essere l’opportunità di organizzare eventi anche qui come facciamo noi a Castronno. Alcune volte ho partecipato a qualche iniziativa, ma sembrano sempre tutte uguali».

Questa constatazione la fa anche Matteo, in giro con gli amici per gli ultimi giorni di vacanze: «Quest’estate ci sono stati i fuochi d’artificio alla Schiranna, per esempio. L’idea era carina ma c’era poca gente perché alla fine non c’era niente di nuovo. Si potrebbero pensare a dei concorsi musicali in una delle piazze di Varese, o il drive in come quello dell’anno scorso al lago. Ogni tanto a noi le idee vengono, ma non sappiamo come fare. Non so se si possono fare proposte al Comune o a qualcuno».

Questi ed altri ragazzi si ritrovano quindi con tante idee e nessun luogo dove potersi mettere in gioco in prima persona non solo per vivere la città, ma per essere partecipi nell’organizzazione degli eventi su misura per loro e i loro coetanei.

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