Le “corna” diventano business Spie tra moglie e marito

Tuo marito ti tradisce? Scatta la spy story fai da te: varesini logorati dalla gelosia e dal sospetto. Con investigatori privati presi d’assalto.

L’ultimo caso risale a settimana scorsa: una donna di 40 anni denunciata dai carabinieri per violazione delle normative sulla privacy, poiché aveva piazzato una cimice sull’auto del marito. Quel che ha sorpreso è stata l’inventiva della donna: attraverso un sito internet ha acquistato un microfono dotato di sim card. Chiamando il numero collegato alla Sim da un qualunque telefono, il microfono veniva attivato e chi era all’altro capo del filo, in questo caso la moglie, poteva ascoltare tutto ciò che accadeva nell’abitacolo.

Tecnicamente si chiama intercettazione ambientale basilare. Ed è illegale. Tanto che il marito, che in auto la presunta amante non l’aveva portata mai, trovata la cimice si è rivolto ai carabinieri. Con denuncia della moglie sospettosa.

Ma quanto è difficile costruirsi un kit casalingo da spia? «Difficile? Assolutamente no – spiega Ezio Denti, celebre criminologo investigativo varesino, coinvolto in grandi casi di cronaca come consulente – Oggi su siti internet perfettamente autorizzati puoi comprare di tutto. Peccato che, in base alla legge, si possa comprare ma non utilizzare».

Spiare, insomma, è reato. Ma è verissimo che sul web si trova di tutto. Provare per credere: digitando su Google “gps”, “marito/moglie mi tradisce”, “microfoni”, si trova ogni cosa. Dalle cimici rudimentali ai gps più sofisticati.

«I gps sono tra gli articoli maggiormente acquistati a quanto pare – continua Denti – parliamo di tecnologie vecchie di tre o quattro anni, superate per i professionisti, ma molto appetibili per le persone comuni».

Microfoni attivabili a distanza, localizzatori che permettono di seguire il coniuge ovunque vada e verificare se sta mentendo o meno, ma anche strane applicazioni per cellulari. Queste, ammesso che non si tratti di una bufala, riproducono rumori di sottofondo durante la scomoda telefonata del coniuge.

Dite che siete in stazione e invece vi trovate con altri in un motel? L’applicazione lascia partire un gran sferragliamento di binari in sottofondo.

Negli Stati Uniti, ma la moda sta prendendo piede anche in Italia, esistono persino agenzie che forniscono degli alibi. Basta dare il numero al coniuge spacciandolo per quello dell’hotel o del locale dove vi trovate per un presunto lavoro.

«Noi riceviamo una media di 50 telefonate al giorno di persone che ci chiedono di mettere sotto controllo il telefono del marito o della moglie – spiega Denti – e a tutti rispondiamo che la legge ci vieta di farlo».

Altro dato interessante: chi chiama nel 90% dei casi non è ancora in causa per una separazione. «Non si muovono perché vogliono provare la colpa del coniuge davanti a un giudice, ma perché sono logorati dal dubbio. In questo credo che tv e media abbiano un grande ruolo: mettere un microfono in casa di qualcuno è vietato dalla legge. Lasciamo perdere Csi e le fiction».

Ultima questione: più ossessivi gli uomini o le donne? «Gli uomini sono più sospettosi – conclude Denti – Ma sono le donne a essere più tenaci nel voler scoprire il tradimento». E tutto torna: sono infatti le donne ad acquistare maggiormente sul web i kit da spia fai da te.

Varese

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