Le nostre spiagge sono in salute Bocciate solo Varese e Comabbio

E che l’estate abbia inizio. Questo potrebbe essere lo slogan utilizzato dall’Asl di Varese, che annuncia il via libera a tuffi e bagni nei laghi della nostra provincia, dopo i ripetuti campionamenti condotti a partire dallo scorso febbraio.

Il quadro che emerge dai risultati delle indagini effettuate è infatti positivo. Sono 22 le spiagge promosse a pieni voti sul lago Maggiore, due quelle sul Ceresio, il lido Sabbie d’Oro a Brebbia. Balneabili anche tutti i lidi di Monate e di Ghirla e il circolo sestese del fiume Ticino. Insomma, sono numerose le spiagge che si meritano la targhetta di eccellenza in termini di qualità batteriologica delle acque.

Bocciati invece il lago di Varese e di Comabbio, non a causa della presenza di batteri ma di alghe tossiche. Il giudizio su Porto Ceresio è in stand by a causa di un problema di inquinamento delle acque.

Chiunque volesse avere un quadro completo delle spiagge balneabili e di quelle off limits, l’Asl di Varese ha messo a punto un sistema ad hoc sul proprio sito.

All’interno della sezione “Aree tematiche”, la voce “Balneabilità” conduce a una cartina interattiva che riporta, attraverso un sistema di pallini di vario colore, tutte le spiagge della nostra provincia. Cliccando sul pallino si apre la scheda informativa relativa alla spiaggia (cestini, servizi igienici, chioschi) e alla qualità delle acque.

All’inizio di ogni stagione balneare vengono comunicate al ministero: l’elenco delle aree monitorate e il calendario dei prelievi per tutta la stagione balneare.

Obiettivo del programma di sorveglianza è l’esatta conoscenza, sia sotto il profilo microbiologico, sia sotto quello fisico-chimico, dello stato delle acque e, quindi, l’identificazione sia delle situazioni di degrado ambientale sia di situazioni, anche solo potenzialmente, pericolose.

Il monitoraggio delle nostre acque e l’aggiornamento dei dati in questione viene svolto ogni quindici giorni da , biologa dell’Asl, che preleva campioni d’acqua e verifica lo stato dell’acqua o la presenza di alghe per poi comunicarne gli esiti al ministero.

I prelievi non possono superare i trentagiorni di intervallo l’uno dall’altro. Questo modus operandi è d’obbligo, a imporlo è una direttiva europea: una mancata verifica o comunicazione si traduce in una immediata sanzione da parte di Bruxelles.

L’Asl di Varese ha, inoltre, inviato ai Comuni l’idonea cartellonistica da apporre in prossimità dei lidi di balneazione per informare la popolazione.

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