L’inganno via telefono: occhio alla truffa dell’acqua

Il consigliere gallaratese Sorbara lancia l’allarme in Consiglio. «Un finto addetto chiede un appuntamento per i controlli»

– Truffe, ora l’inganno corre anche sul filo. Quello del telefono: una chiamata per un appuntamento per verificare se l’acqua è potabile. Ma alla richiesta di ulteriori informazioni, la telefonata viene chiusa bruscamente.
Protagonista della vicenda , consigliere comunale dell’Italia dei Valori, che l’altra sera ha voluto informare di quanto gli fosse accaduto l’intera aula di Palazzo Broletto. L’intenzione quella di tenere alta l’attenzione della città rispetto a un problema negli ultimi tempi sempre più

diffuso.
L’ultimo caso qualche giorno fa in vicolo Volpe, dove due sedicenti addette di un’agenzia di riscossione sono riuscite a spillare dei soldi a un’anziana con la scusa di verificare il pagamento della tassa per i rifiuti. La vicenda che ha coinvolto Sorbara sarebbe invece surreale, se non fosse che ha tutte le caratteristiche di un tentativo di truffa. «Ho ricevuto una telefonata», ha spiegato, «da parte di un operatore di una non meglio precisata società, che diceva di voler fissare un appuntamento per venire a verificare se l’acqua fosse potabile». Parole che hanno insospettito il consigliere comunale, che ha finto di essere interessato alla questione. Invece di presentarsi direttamente sull’uscio di casa con una scusa, questa volta il tentativo è addirittura telefonico.