Luciano, giovanotto in sella Ottant’anni tra moto e liscio

Se lo spirito di una giornata può essere identificato con quello di una sola persona, le ore trascorse ieri al Campo dei Fiori in compagnia della dodicesima edizione della Moto Adunata vanno ricondotte alla gioia di vivere di , arzillo signore di 83 anni riconosciuto come pilota “più saggio” della manifestazione.

Il suo sorriso nel ricevere in premio cinque chili di riso è quello che incontri sulle bocche di tutto il popolo della montagna presente, a cominciare dagli Alpini di Varese, padroni di casa come sempre distinguibili per disponibilità e gentilezza.

Il suo amore verso le due ruote è un sentimento da respirare insieme all’aria fresca e pulita del luogo, è il “morbo” virale del centinaio di centauri saliti con i loro bolidi a squarciare – per un attimo – la quiete del Parco.

Classe 1931, il signor Macchi ha declinato la sua vita al ritmo dei cilindri di un motore: autista di camion e poi di autobus, la pensione raggiunta nel 1983 gli ha regalato il tempo necessario per dedicarsi alla motocicletta, con altri 30 e passa anni a girare per il nord Italia da un raduno all’altro.

Ieri troneggiava sulla sua Moto Guzzi Airone, 250 di cilindrata: «Sono molto orgoglioso di ricevere questo premio – racconta l’uomo residente a Fagnano Olona – è il riconoscimento per la mia partecipazione all’iniziativa e per la costanza nell’amare la libertà che solo la sella di una moto ti può dare».

Chi ha distribuito l’entusiasmo e la voglia di fare, da Luciano deve essere passato almeno due volte: «Ora andrò a casa, mi farò una doccia e poi via a ballare il liscio» spiazza l’interlocutore con compiacimento.

Sono stati 140 i motociclisti che di buon mattino hanno riempito piazza Repubblica per la partenza.

Dopo un breve giro per le vie della città – passando per viale Europa, Casbeno e per la sede delle Penne nere vicina a piazza della Motta – la carovana rombante ha proseguito per Ganna, Bedero e Brinzio, dove è stato consumato un aperitivo offerto dagli Alpini del paese. Poi l’arrivo all’ombra del Grand Hotel, per gustare la polenta fumante sotto un cielo che fortunatamente ha tenuto nonostante le funeste premesse. Alle 15 la premiazione: chiamati dal capogruppo del Corpo, in tanti hanno goduto dei tesori mangerecci messi in palio, a cominciare da, la prima donna iscritta della giornata.

Per la signora residente in Valganna, motociclismo e relative gratificazioni alla “Festa della Montagna” sono una bella abitudine ed una questione di famiglia: «Vinco quasi tutti gli anni – afferma – insieme a mia figlia, quest’anno assente, di solito premiata come rappresentante più giovane». Nel caso di Lucia, fiera a cavalcioni di un’altra Guzzi – la Nevada 750 cc – quella per la moto è una passione che si accomuna a quella per il territorio dove vive.

«Con il motoclub Golasecca, che conta 114 appassionati, non manchiamo mai ad una edizione – racconta – Non è solo divertimento, è anche un modo per partecipare alla vita della nostra comunità».

C’è spazio anche per il veicolo più “anziano” dell’adunata – Guzzi anche questo ma del 1949 – appartenente a ; secondo posto, invece, per una bella Iso del 1951. Sul “palco” fra i festeggiati anche , primo alpino iscritto, i fratelli e , classe 1999, i più giovani presenti, e l’allegra combriccola del Vespa Club Varese, con 10 iscritti il club più numeroso.

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