L’uomo del cipresso vicino al traguardo Il Comune rinvia il taglio degli alberi

, il “barone rampante” dei cipressi, non ha vinto l’intera guerra. Ma una battaglia sì.

L’assessore , ieri dopo la giunta, ha dichiarato di «voler prendere tempo», «di essere aperto al dialogo e al confronto», «di prevedere una compensazione per il taglio dei cipressi» e «di voler ascoltare il parere di tecnici super partes».

L’idea di tagliare le piante rimane, ma l’impressione è che la linea dura di agosto si sia molto ammorbidita. Le tempistiche si sono dilatate: «Non taglieremo i colocedri dopodomani, non ho la fregola – continua l’assessore – Se ne parlerà per Expo, in un progetto di riqualificazione più ampio che riguarda i Giardini Estensi».

Uno a zero, quindi, per Michele? Sì, anche perché tutto lascia pensare che, senza la sua protesta, il taglio dei cipressi previsto per il 21 agosto sarebbe stato comunque effettuato a breve (anche se una data ancora non c’era) e non rinviato a chissà quando.

Michele è salito sull’albero venerdì. All’inizio l’assessore aveva optato per il silenzio, forse pensando che il giovane tree climber si stancasse e scendesse. Ma, forte dell’eco mediatica suscitata dalla sua protesta e dal sostegno delle persone, il ventiseienne è rimasto aggrappato alle fronde. Cosa che ha spinto l’assessore a cercare un dialogo e addolcire la sua posizione.

Tanto è vero che ieri, in un confronto vis-a-vis sotto il cipresso, Forzinetti ha detto: «Stefano siamo due ragazzi di Varese, abbiamo frequentato entrambi il liceo classico, siamo agli estremi di due strade. Dobbiamo venirci incontro». Con pronta risposta dell’assessore: «Michele, sono già previsti momenti per il confronto, come le commissioni o il consiglio comunale. Comunque sia, ci sarà tempo per parlare serenamente».

Le dichiarazioni rilasciate dopo la giunta dall’assessore hanno il sapore della svolta.

«Chi protesta mi ha detto di voler interpellare agronomi e io sono aperto al dialogo, ascolterò le loro valutazioni – dice Clerici – Il taglio dei colocedri serve per salvare i tassi che sono alberi monumentali. La scelta di piantare i cipressi, presa 45 anni fa, non è stata coerente con il giardino. L’intervento è stato ritenuto giusto dalla commissione, ma non mi sottraggo al confronto».

E ancora: «Il taglio dei colocedri fa parte in un progetto di riqualificazione più ampio che interessa tutto il giardino e che prevede ripiantumazioni. È dal giorno che mi sono insediato che, vista la situazione dei giardini Estensi, ho pensato che avrei dovuto fare qualche cosa per metterli a posto».

Fino alla proposta rivolta al giovane e a chi lo sostiene: «Mi piacerebbe che, chi protesta, incanalasse le energie per la salvaguardia dei parchi, magari supportando le guardie ecologiche o vigilando contro i vandalismi. Chi non ricorda quando sono andate a fuoco le palme?».

Clerici, malgrado cerchi il dialogo e prenda tempo, non ci sta a definire il suo nuovo approccio al caso cipressi come un dietrofront: «Ho capito che sull’onda dell’emotività le persone si sono scaldate molto – dice – Io devo riportare la ragione. Ho motivazioni valide per sostenere l’intervento. Voglio condividerle, nel rispetto della sensibilità delle persone».

A questo punto, più che la sorte dei cipressi, diventa urgente che Michele scenda dall’albero. Anche perché stare lassù è pericoloso e nessuno vuole che gli succeda qualcosa.

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