«Non toccate il nostro ospedale». La lotta del comitato di angeresi

Primo atto del gruppo, la lettera aperta ai sindaci del Piano di zona: «Altro che depotenziare: servono nuove attrezzature e personale»

– Prosegue la battaglia per tutelare il presidio ospedaliero in riva al lago Maggiore portata avanti dal comitato spontaneo permanente Ospedale Ondoli che si è appena costituito.

«Basta tagli»

«Un comitato che ha ritenuto fondamentale costituirsi – dicono i referenti e – proprio alla luce delle novità legislative regionali in materia di sanità. Abbiamo deciso di scrivere una lettera al presidente dell’assemblea dei sindaci del Piano di zona , sindaco di Comabbio, con la quale si è voluta evidenziare l’importanza strategica del nosocomio angerese. Nella lettera si sono avanzate le richieste che i cittadini ritengono fondamentali».

Il timore è che le novità possano svilire il ruolo e la funzionalità della struttura sanitaria. Per questo motivo il comitato spontaneo cittadino sta monitorando ogni passaggio.«Non devi esserci – ripetono – nessun depotenziamento dell’attuale struttura ospedaliera. Chiediamo il completamento dell’attuale pronto soccorso con la creazione di un’unità di terapia intensiva, adeguata alla necessità dei territori serviti mediante assunzione di personale specializzato. E l’assunzione di personale medico e paramedico, con particolare attenzione al reparto di ostetricia e ginecologia. La finalità del comitato è chiaramente rivolta a tenere alta l’attenzione: non vogliamo essere il contenitore politico per nessuno». Ciò che prevale è la voglia di valorizzare una struttura che per il territorio ha sempre rappresentato l’eccellenza. L’idea è quella di coinvolgere più realtà: «È un discorso – insistono i promotori – aperto a tutti coloro che vogliono il bene del nostro ospedale».

Il discorso si allarga: «Crediamo non sia più il tempo della solita politica di tagli sulla sanità. Anzi, è giunto il momento di iniziare un nuovo percorso, in cui il normale cittadino e gli addetti ai lavori riscrivano gli obiettivi e il futuro di un ospedale che, seppur di periferia, serve un bacino di oltre 40mila persone». « Un bacino – aggiungono – che aumenta notevolmente durante i mesi estivi per la presenza di molti Comuni a vocazione turistica e dei campeggi di Angera, Ispra e Lisanza». Saranno diverse le iniziative che i referenti porteranno avanti per sensibilizzare l’opinione pubblica: «Sarebbe grave e intollerabile – concludono – pensare a una struttura ospedaliera che non sappia rispondere a queste oggettive richieste».