Parla il figlio del benzinaio ucciso a Gorla «Meno contanti per evitare rapine»

Emanuele gestisce il distributore del padre Angelo Canavesi, morto quattro anni fa. «L’introduzione del Pos deve servire anche alla sicurezza, ma il suo costo è elevato»

Quattro anni e mezzo fa moriva, il benzinaio di Gorla Minore titolare del distributore Shell di via Monte Grappa, la strada che collega il paese a Marnate.
Aveva 68 anni: lunedì 22 febbraio, era mattina presto, stava ritirando l’incasso del fine settimana quando, nel corso di una rapina, è stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco. L’uomo è deceduto pochi minuti dopo.
L’assassino non ha fatto in tempo nemmeno a portare via il denaro ed è fuggito con l’automobile dello stesso Canavesi. Il mezzo è stato poi ritrovato a Olgiate Olona.

Erano rimasti tutti scioccati dall’accaduto, Canavesi faceva parte di una famiglia di ciclisti e, a detta di coloro che lo conoscevano, era una bravissima persona. L’assassino non è stato ancora trovato. Il distributore all’epoca non era provvisto di telecamere che invece avrebbero potuto essere d’aiuto. Angelo Canavesi continua a vegliare sui propri famigliari, impegnati a portare avanti la pompa di benzina, il suo volto è immortalato nelle fotografie appese all’interno del gabbiotto della stazione di servizio.


«Le forze dell’ordine ci sono sempre vicine – afferma il figlio – e hanno fatto e continuano a fare veramente di tutto».
Ma, dopo la morte del padre, di cui si era parlato anche a livello nazionale, la sicurezza dei benzinai, almeno nell’ultimo periodo, non è migliorata, anzi. «Le telecamere noi ora le abbiamo, sono un deterrente – afferma Emanuele – ma per evitare furti e rapine bisogna fare in modo che chi gestisce una pompa di benzina non abbia molto contante. L’introduzione del Pos dovrebbe servire anche a questo. Il problema però è che le commissioni sulle transazioni elettroniche sono veramente troppo alte. Erano state tolte, ma da quest’estate abbiamo dovuto ricominciare a pagarle».

Attualmente è infatti prevista la non gratuità delle transazioni effettuate mediante carte di pagamento presso i benzinai.
«Dovevano aiutarci a togliere il contante per evitare che subissimo delle rapine – lamenta Emanuele – e invece la situazione è peggiore di prima. E’ naturale che preferiamo i pagamenti effettuati non con moneta elettronica. I nostri margini sono già ridottissimi e i costi del Pos sono alti. Tanti ormai non cela fanno più e stanno lasciando l’attività».