Per dare una mano bastano poche mosse

Tutti i telegiornali ne parlano, il web ne è completamente invaso e tutti, ma davvero tutti, lo stanno facendo.

L’Ice Bucket Challange sta travolgendo il mondo intero e un’ondata ghiacciata di solidarietà si è abbattuta sulle teste di milioni di persone: una secchiata di acqua e ghiaccio per sconfiggere la Sla. Sì, ma come? Molti si saranno chiesti in che modo, in un’iniziativa del genere, si possano raccogliere più di 40 milioni di dollari.

La risposta è semplice e chiarisce anche le modalità dell’iniziativa. La Sla è una malattia terribile, presente anche in provincia di Varese, della quale non si conoscono né le cause né le modalità di sviluppo: l’unico particolare noto è che colpisce il cervello e causa la morte dei motoneuroni, che ci consentono di muoverci, e costringe all’immobilità tutti i muscoli fino a far sopraggiungere la morte.

E cosa c’entra con l’Ice Bucket Challange? C’entra eccome. Perché, anche se per un millesimo di secondo e in misura molto minore, venire travolti da una secchiata di acqua ghiacciata immobilizza i nostri muscoli proprio come succede con la Sla. Dopo aver provato la doccia ghiacciata quindi, donare viene quasi spontaneo e farlo è parecchio facile.

Lo si può fare collegandosi a www.aisla.it, il sito dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica presieduta da , ex calciatore di Napoli e Juventus, che conta 60 sezioni in tutta Italia, provincia di Varese compresa.

Si può donare in tre modi: attraverso la donazione online (utilizzando un conto PayPal), con bonifico bancario al conto corrente intestato ad A.I.S.L.A. Onlus presso il Banco Popolare, al codice Iban IT04V05034 10100 000000001065, e infine con bonifico al conto corrente postale numero 17464280, sempre intestato ad A.I.S.L.A Onlus.

I malati che la sezione Aisla di Varese assiste sono 60 e un minimo contributo da ciascuno di noi, goccia dopo goccia, diventerà una vera e propria ondata ghiacciata di solidarietà che può fare la differenza.

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