Pochi i postini e gli impiegati «Il servizio a Varese è a rischio»

Poste a rischio collasso in Lombardia. E anche nella nostra provincia.

L’allarme viene lanciato dalla Cisl Poste che denuncia che «per garantire un servizio efficiente e di qualità a Varese mancherebbero circa una sessantina di portalettere (mille in Lombardia, attualmente sostituiti con cinquecento stagionali) e circa cinquanta impiegati agli sportelli».

A rischio, quindi, la consegna delle cartelle Equitalia. «Occorre intervenire al più presto: con l’avvicinarsi delle ferie estive sarà pressoché impossibile garantire la consegna di tutta la corrispondenza con le conseguenti giacenze che si verranno a formare nei Centri di recapito e di smistamento».

Secondo il referente Cisl Poste di Varese,, specie nel Nord della provincia ci sono molte zone scoperte.

«Ci sono portalettere che hanno accumulato oltre 50 giorni di ferie residue ed è a rischio anche la consegna delle Cartelle Equitalia, commessa di lavoro estremamente delicata. Stanno arrivando operatori a tempo determinato, ma con l’avvio del piano ferie già programmato, non sono sufficienti a garantire il servizio». C’è poi la questione dell’attività agli sportelli dove non sono previste assunzioni a tempo determinato così, spiega il sindacato, in tutte le filiali della Lombardia giornalmente centinaia di operatori vengono distaccati dal proprio ufficio per garantirne l’apertura di altri.

«Stiamo parlando di quelli che vengono chiamati uffici mono-operatori, diffusi soprattutto nell’Alto Varesotto – continua Santacroce – Se l’operatore di questo sportello, per qualsiasi motivo, si assenta allora l’azienda deve spostare un operatore da un altro ufficio, dove gli addetti ai lavori sono comunque in deficit, per coprire il servizio di quell’ufficio».

Insomma, la coperta è corta, numerosi uffici restano chiusi al pubblico e altri aperti per poche ore, tre volte a settimana. Una situazione contestata anche da molti sindaci e cittadini.

Valeria Deste

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