Salvemini, nove bocciati in prima «Una scelta per il bene dei ragazzi»

Sono nove i non ammessi alla classe seconda della scuola media Salvemini di via Brunico. Su due classi prime che hanno da poco chiuso l’anno scolastico 2013 e 2014, nove bambini dovranno ripetere l’anno.

«Si tratta di una valutazione formativa, non certo punitiva, ma per il bene dei ragazzi stessi – spiega il dirigente scolastico “reggente”, – È una opportunità in più per aiutarli».

Il professor Lesica, oltre a dirigere la scuola Salvemini, è anche dirigente dell’intero istituto comprensivo Varese 1 Don Rimoldi dove, nelle diverse classi dei tre anni obbligatori, al fianco degli alunni varesini spesso “svogliati”, sono diverse le bocciature di studenti stranieri.

«Molti degli studenti bocciati nelle varie scuole da me dirette hanno problematiche particolari. In molti casi si tratta di studenti stranieri, spesso inseritisi in classe ad anno scolastico già iniziato e che non parlano l’italiano. A Varese abbiamo la fortuna di avere un centro di alfabetizzazione che viene coordinato per tutte le scuole dalla Garibaldi. Ovviamente, se l’alunno si dedica all’apprendimento della lingua, non può dedicarsi allo studio delle discipline previste nel programma di studio che implicano la conoscenza dell’italiano».

La presenza di studenti stranieri nelle scuole medie varesine varia tra l’11 e il 20%: si tratta di ragazzini provenienti dal Sudafrica, dalla Cina, dai Paesi arabi, dalla Siria e diversi sinti. Ma, secondo Lesica, l’importante è che questi giovani studenti inizino a frequentare la scuola. «Lo scopo principale è di inserirli in modo tale da permettere loro di socializzare e iniziare a prendere dimestichezza con la lingua parlata. Un anno in più, in un ambiente protetto come quello delle scuole secondarie di primo livello, non credo possa loro nuocere, anzi la scelta di far ripetere loro un anno viene fatta proprio per aiutarli».

Insomma, la bocciatura inizia forse a essere vista come un passo verso l’integrazione.

«L’opportunità di consolidare le proprie conoscenze, soprattutto della lingua, difficilmente viene poi data nelle scuole secondarie di secondo livello che hanno un modo diverso di fare scuola. Se questi ragazzi non si integrano nell’età delle scuole medie, poi difficilmente riusciranno a farlo più avanti. All’interno di questo livello d’istruzione possono ancora trovare tutto il supporto necessario per migliorare sia l’aspetto linguistico che l’aspetto prettamente didattico».

C’è poi anche un’altra faccia della medaglia, fatta di grande forza di volontà e impegno. Un esempio fra tanti arriva anche dalla suola media Vidoletti.

«Nei nostri istituti – spiega , dirigente scolastico della scuola – ci sono diversi esempi di studenti stranieri che danno il massimo durante l’anno, dimostrando impegno, costanza e voglia di emergere. Ci possono, in alcuni casi, essere delle difficoltà linguistiche ma molto spesso vengono superate grazie proprio alla dedizione allo studio che questi studenti hanno».

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