Scialla, che botta a Varese E anche alla maturità

Fiumi di marijuana nelle scuole di Varese: lunedì iniziano gli interrogatori davanti al gip. Entro martedì saranno ascoltati dal giudice per le indagini preliminari i dieci arrestati detenuti in carcere.

Tra loro quelli che per gli inquirenti sono i vertici del sodalizio: e , di Malgesso, rispettivamente padre e figlio.

E a 48 ore dagli arresti emergono i dettagli della maxi operazione antidroga coordinata dal pubblico ministero di Varese e portata a termine all’alba di venerdì dagli investigatori della squadra mobile della questura di Varese.

In tutto 28 persone arrestate, con minorenni coinvolti sia in qualità di spacciatori che di clienti. E proprio in merito ai giovanissimi emergono dettagli sconcertarti. Uno degli arrestati dovrà affrontare la maturità “scortato” dalla polizia di Stato. Il ragazzo, studente di una scuola superiore di Varese ha 19 anni.

Sta affrontando la maturità: le prime due prove scritte le ha affrontate da uomo libero. Poi sono scattati gli arresti domiciliari, con conseguente divieto di comunicazione con chiunque non siano i familiari con i quali vive, gli avvocati e, visto l’imminente esame di Stato, con i professori.

Il giovane non potrà avere alcuna comunicazione con i compagni: per lui nessuna possibilità di copiare, quindi. Affronterà il terzo scritto (e anche l’orale, se la misura di custodia sarà convalidata) scortato dai poliziotti: un cenno ai compagni e per lui si apriranno le porte del carcere. Altro dettaglio bizzarro: uno degli indagati ha avuto al ventura di diventare maggiorenne cinque giorni prima dell’arresto. Sarà trattato come un adulto a tutti gli effetti, con conseguente inasprimento dei provvedimenti a suo carico.

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