«Se sono entrati lì, noi che facciamo?» Tra i negozianti c’è chi vuole le ronde

«Mettiamo in campo la vigilanza di quartiere». Questa è la proposta di Yvonne Rosa di Aime, l’associazione dei commercianti presieduta da Giuliano Terzi, all’indomani del furto che ha colpito Gucci.

– «Il colpo è stato messo a segno al venerdì sera, intorno alle tre del mattino. In un negozio importante, fornito di telecamere e di antifurti. Se i ladri sono riusciti a entrare in un negozio come quello, tutti quanti dovremmo preoccuparci». Purtroppo la richiesta di una maggiore sorveglianza si scontra sempre con la mancanza di fondi per pagare il personale in divisa.

«So che alle forze dell’ordine mancano i fondi. Quindi se le istituzioni non possono provvedere, facciamo noi cittadini – dice Rosa – Coinvolgiamo nella vigilanza i volontari, perché non si può più tollerare che succedano queste cose, né nel settore del lusso, né ai target più bassi». Tutto con l’obiettivo di «incrementare la sicurezza della città e far dormire sonni tranquilli a tutti, negozianti compresi».

La colla nella serratura

Il fatto che i ladri abbiano alzato il tiro non è un bel segnale: «Qui si parla di una cosa diversa di quando ho trovato la colla nella serratura del mio negozio di abbigliamento da donna e sono andata a fare denuncia, scoprendo che la stessa cosa era capitata ad altri negozi del centro – continua Yvonne – E non stiamo neppure parlando di quella volta che, distrattamente, ho lasciato la bicicletta sul retro del mio negozio senza chiudere il cancello, e mi è stata rubata».

Da sfatare poi il mito che il venerdì notte a Varese ci sia chissà quale movimento. «Alle tre di notte a Varese in questa stagione non c’è in giro nessuno – aggiunge Rosa – Ne parlavo con un amico, che proprio alle 2.30 di venerdì rincasava, notando quanto la città fosse deserta. Questo ragazzo, per tornare a casa, deve passare vicino al cortile di via Ferrari, e proprio quella notte ha notato una lucina rossa intermittente».

Il mistero della luce intermittente

Cosa fosse quella lucina non si sa. Ma la cosa ancor più strana è che nessuno si sia accorto del maxi furto nonostante i ladri se la siano presi comoda.

«Questo mi sconvolge – conclude la negoziante – Perché stiamo parlando di un furgone o di più mezzi che entrano in città, immagino anche facendo un po’ di rumore. Mi dispiace moltissimo per i proprietari, mi metto nei loro panni. Gli antifurti possono essere un dispositivo utile, ma non portano a zero i rischi».

«Sono piuttosto un deterrente che disturba, ma non ammanetta certo i ladri – afferma , fiduciario Ascom Varese – A Varese siamo fortunati perché abbiamo carabinieri e polizia, non manca certo il dispiego di uomini e mezzi. Tanto è vero che in città ogni cinque minuti passa una pattuglia».

«Eliminare furti e rapine nel 2014 è un’utopia. Ma negli ultimi anni i malfattori, nel 99 per cento dei casi, sono stati assicurati alla giustizia dalle forze dell’ordine. Non credo nelle ronde: per combattere professionisti del crimine ci vogliono professionisti, non cittadini volontari».