Skate park al posto delle roulotte: un angolo Usa in via De Magri

È in arrivo un’area dedicata per skateboard e bmx. Il progetto è frutto di un accordo tra il comune e l’associazione Biasworld

Sorgerà in via De Magri, dove un tempo c’erano le roulotte dei sinti, un’area dedicata agli appassionati di skate board e di bmx. Il progetto è frutto di un accordo tra il comune e l’associazione Biasworld.

«Ci hanno chiesto di poter realizzare, totalmente a spese loro, un centro per queste discipline nella zona tra il parcheggio del cimitero e il ponte della Mornera», spiega l’assessore allo Sport, «dove un tempo si trovavano i sinti». Almeno fino a che la giunta di non decise di trasferirli nel campo di via Lazzaretto, dove si trovano attualmente. «Quest’area non crea grossi problemi, visto che nelle vicinanze ci sono il cimitero e appunto la Mornera. In altre parole,

non ci sono problemi di disturbo della quiete pubblica». L’unico problema, in realtà, è la burocrazia. Prima che il progetto possa trasformarsi in realtà, «hanno già le attrezzature pronte in un comune vicino, basterebbe semplicemente spostarle», sarà infatti necessario procedere ad una variante al piano di governo del territorio. Occorre infatti modificare la destinazione d’uso di questo appezzamento di terreno. Un inciampo tecnico che però finirà per allungare notevolmente i tempi. La procedura prevede infatti un primo passaggio sia in commissione Urbanistica che in consiglio comunale, una pausa di 60 giorni perché i cittadini possano esprimere le loro osservazioni, quindi un secondo voto di approvazione da parte dell’assemblea civica. In altre parole, come sintetizza Barban, «andiamo alla prossima primavera». Con la speranza, da parte degli appassionati di skateboard, che la decisione possa arrivare prima che la campagna elettorale fermi tutto e costringa ad attendere che sia la nuova amministrazione a prendere in mano il provvedimento. Del resto, l’interesse per uno spazio come questo è diffuso. «Avevamo già ricevuto richieste da altri gruppi, ma non riuscivamo a trovare un luogo adatto». Dove cioè il rumore delle tavole non disturbasse nessuno. Ora il luogo c’è, ma la burocrazia rallenta le operazioni.