Sosta vietata davanti a scuola Non soltanto alla Vidoletti

Caos, rischi e traffico impazzito. Questo lo scenario nell’orario di uscita degli alunni. In via Manin si è deciso di chiudere alle auto: ecco cosa si fa negli altri istituti cittadini

– Non solo Vidoletti. La precaria situazione di Masnago ha spinto l’amministrazione comunale – su richiesta specifica del preside – a vietare la sosta nei pressi della scuola media durante l’orario delle lezioni. A conti fatti, il problema è comune anche ad altre zone della città.

La questione ha varie sfumature. La presenza di istituti scolastici è spesso sinonimo di traffico ingestibile in corrispondenza degli orari di entrata e di uscita, momenti nei quali la viabilità ordinaria va a mischiarsi con i mezzi privati dei genitori pronti a scaricare o raccogliere i pargoli studenti; mancano i parcheggi dove attendere i figli e la situazione crea il sovraffollamento degli spazi di fortuna ed in piena contravvenzione. Il risultato non è solo il caos,

ma anche il venir meno – in taluni casi – delle condizioni minime di sicurezza per i pedoni, quelli in entrata o uscita da scuola in primis.
Si pensi per esempio a via XXV Aprile, luogo d’elezione di una molteplicità di sedi: il liceo classico Cairoli, il liceo Manzoni, la media Dante ed l’Isiss Daverio. Sommate insieme comportano un’autentica massa di persone che ogni giorni si muove da e per le classi, alle 8 ed alle 13: non tutti usano i mezzi pubblici, pochi scelgono di camminare, chi opta per il “passaggio” è la stragrande maggioranza.
E le auto sono ovunque: in divieto di sosta davanti alla struttura che funge da palestra e – nei piani bassi – da luogo di culto per i mussulmani; parcheggiate nei pressi delle fermate degli autobus o ad invadere la carreggiata; ferme alla base della collina dove sorgono gli edifici scolastici. I ragazzi sono così costretti a camminare, a loro pericolo, quasi in mezzo alla strada ed attraversare nelle ore calde la zona diventa un calvario.
Istituire lo stesso divieto di via Manin anche in via XXV aprile? Può essere una soluzione, ma non si sa quando definitiva. Qui le scuole sono più di una e manca soprattutto un’ancora di salvataggio come quella del piazzale del Palazzetto, dove i genitori saranno ora “costretti” ad attendere chi esce dalla Vidoletti.

Non se la passa meglio via Brunico, dove risiedono la Salvemini, la Sacco e – fino a prima di Natale – anche il linguistico Manzoni. Proprio il trasloco delle superiori sembra aver alleggerito in questi giorni la pressione viabilistica: la normalità, fino a ieri, parlava di impossibilità di trovare parcheggio al mattino ed a mezzogiorno, di gente costretta a camminare fuori dal marciapiede occupato abusivamente dalle auto e di una “guerra” all’ultimo spazio tra ingombranti Suv ed utilitarie.
Praticamente nessuno rinuncia ad usare i motori per l’incombenza di accompagnare i giovani alunni: forse, più che i provvedimenti amministrativi, servirebbe un difficile cambiamento di mentalità.
Si potrebbe andare avanti. Meglio citare gli esempi virtuosi, che non mancano. Alla Felicità Morandi della Brunella chiudono un’intera strada – via Procaccini – all’entrata ed all’uscita: il pericolo per i bambini-pedoni viene eliminato alla radice. E così quello del traffico.
Stessa cosa a Casbeno, presso la Carducci: divieto d’accesso alle auto nelle prime ore del mattino e del pomeriggio lungo la via che porta all’edificio. Con vigile volontario a controllare.